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Edita Stein

    12 ottobre 1891 – 9 agosto 1942

    Edith Stein fu una filosofa ebrea tedesca il cui percorso intellettuale la condusse dalla fede dei suoi antenati, attraverso l'ateismo, a una profonda devozione alla Chiesa Cattolica Romana. Come monaca carmelitana, la sua vita divenne l'incarnazione dell'indagine filosofica sulla verità e sulla fede. La sua opera approfondisce le domande esistenziali e la ricerca di significato nel mezzo della sofferenza. È un'ispirazione per coloro che cercano di connettere ragione e spiritualità.

    Edita Stein
    Introduzione alla filosofia
    Natura persona mistica
    La vita come totalità
    Il problema dell'empatia
    Potenza e atto
    Storia di una famiglia ebrea
    • 1999

      Gli anni dell'infanzia e della giovinezza di Edith Stein, raccontati in un'autobiografia vibrante di profonda sincerità, che svela il suo percorso di crescita personale e professionale ed introduce nella vita quotidiana di una famiglia ebrea a cavallo tra due secoli. Uno spirito schietto, a volte spigoloso, sempre acutamente autocritico; un ricordo affettuoso della madre, dei fratelli, degli amici e dei compagni di studi, dei superiori e dei colleghi, di tutti coloro che hanno accompagnato per un tratto più o meno lungo il suo cammino giovanile; una profonda coscienza delle proprie radici ebraiche: questi sono gli aspetti peculiari del "romanzo di una vita" intimo e sobrio. Un autoritratto concepito, com'è nella natura di Edith Stein, non per desiderio di autocelebrazione, ma come contributo personale per assolvere il "dovere di rendere testimonianza" ad un patrimonio di idee e di esperienze che racchiudono l'eredità di un intero popolo.

      Storia di una famiglia ebrea
    • 1998

      Dissertazione con la quale Edith Stein conseguì il dottorato nel 1916 avendo come correlatore Edmund Husserl. Posto ai confini tra filosofia e psicologia, questo studio mostra come si possa esperire la coscienza altrui, per giungere alla comprensione delle persone con cui entriamo in rapporto.

      Il problema dell'empatia