Da un continuo scambio tra le suggestioni di una teoria generale delle forme letterarie (o poetica) e i dati concreti di una tradizionale, e spesso penetrante, analisi critica nascono i saggi di Figure III. Di questa doppia anima l'autore è ben conscio; la raccolta si apre, infatti, col breve scritto su Critica e poetica, che è una riaffermazione della pari e complementare dignità di entrambe. Ad esso fa seguito una ridiscussione dei rapporti tra Poetica e storia, classico tema della possibilità di una storia letteraria, visto da una specola non italiana (ma con risultati che suonano conferma a quelli di scuola italiana). Di questa collaborazione tra poetica, nella specie narratologica, e critica, Genette dà subito prova affrontando la Recherche proustiana, prima sinteticamente, con un magistrale saggio sulla Metonimia in Proust; poi analiticamente, smontando i meccanismi narrativi dell'opera. La lezione di metodo che ne risulta ha così un merito in più: quello di dimostrarsi, fin dalla sua formulazione, utile alla comprensione di un testo straordinariamente complesso, dal quale è lecito estrarre conclusioni generali sui rapporti tra storia, narrazione e racconto.
Gérard Genette Ordine dei libri
7 giugno 1930 – 11 maggio 2018
Genette fu fondamentale per reintrodurre un ricco vocabolario di termini retorici, come tropo e metonimia, nella critica letteraria. Il suo lavoro fondamentale sulla teoria narrativa, in particolare "Narrative Discourse: An Essay in Method", ha influenzato enormemente il modo in cui analizziamo le storie. Attraverso la sua serie in più parti "Figures" e la sua trilogia che esplora la trascendenza testuale, ha fornito quadri critici che continuano a risuonare. Sebbene il suo lavoro sia spesso discusso in analisi secondarie piuttosto che studiato isolatamente, concetti come 'paratesto' e 'ipotesto' originati dalla sua ricerca sono diventati strumenti diffusi per l'interpretazione letteraria.







- 2006