Più di un milione di libri, a un clic di distanza!
Bookbot

A. Manette Ansay

    A. Manette Ansay crea narrazioni profondamente radicate nelle complessità della famiglia e nel doloroso desiderio di luoghi perduti. Le sue opere spesso approfondiscono temi come l'identità e la ricerca di significato durante le transizioni della vita. Ansay impiega una prosa ricca e descrittiva per creare vivide rappresentazioni sia del passato che del presente. La sua scrittura è celebrata per la sua profondità emotiva e la sua perspicace esplorazione della condizione umana.

    Ich war an dunklen Orten
    Blauwasser
    Große Schwester
    La casa dei ricordi
    • La casa dei ricordi

      • 237pagine
      • 9 ore di lettura

      È il 1972 quando i problemi economici spingono Ellen e la sua famiglia a fare ritorno nel Wisconsin. Accompagnando il marito disoccupato, Ellen ha portato i suoi due figli a vivere nella casa dei suoceri, una casa priva di amore, dove la crudeltà è un modo calcolato di vita. Dietro una facciata di falsa pietà, ci sono peccati e segreti tali da poter distruggere lo spirito della giovane donna. Ed è in questa situazione che Ellen deve trovare il coraggio e la forza, per sé e per i suoi figli, di sopportare prima e di cambiare poi per evitare che tutto venga distrutto.

      La casa dei ricordi
    • Gemeinsam mit ihrem Mann segelt Megan um die Welt. Beide hoffen, inmitten der Weite des Ozeans endlich alles hinter sich lassen zu können und wieder zueinander zu finden. Doch Megan erkennt, dass sie nicht davonlaufen kann: Sie muss sich ihrer Trauer stellen. Sie fliegt zurück nach Hause, wo sie der Unfallfahrerin, einer alten Schulfreundin, begegnet. Kann sie sich mit der Frau aussöhnen, die den Tod ihres Sohnes so leichtfertig verursacht hat?

      Blauwasser
    • Manette will Konzertpianistin werden. Mit ihrer Begabung und ihrer Leidenschaft für das Musische stößt sie bei den Eltern allerdings auf wenig Verständnis. Als es ihr gelingt, professionellen Klavierunterricht zu bekommen, nimmt sie stundenlanges Üben, wenig Freizeit und zunehmende Schmerzen in den Armen bereitwillig auf sich. Auf dem Konservatorium werden ihre Gelenkschmerzen unerträglich. Doch da Manette als Kind gelernt hat, dass Kranksein ein Makel ist, hält sie die Fassade so lange aufrecht, bis sie kaum noch den Löffel zum Mund führen kann. Die ratlosen Ärzte konfrontieren sie mit widersprüchlichen Diagnosen. Am Ende ihres Leidenswegs steht ein Leben im Rollstuhl. Doch trotz dieses Schicksalsschlags hat Manette den festen Willen, ihre Zukunft erfüllt zu gestalten.

      Ich war an dunklen Orten