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Arch Tait

    La Russia di Putin
    Chernobyl Prayer : a chronicle of the future
    • Winner of the Nobel Prize in Literature 'Absolutely essential and heartbreaking reading. There's a reason Ms. Alexievich won a Nobel Prize' - Craig Mazin, creator of the HBO / Sky TV series Chernobyl - A new translation of Voices from Chernobyl based on the revised text - In April 1986 a series of explosions shook the Chernobyl nuclear reactor. Flames lit up the sky and radiation escaped to contaminate the land and poison the people for years to come. While officials tried to hush up the accident, Svetlana Alexievich spent years collecting testimonies from survivors - clean-up workers, residents, firefighters, resettlers, widows, orphans - crafting their voices into a haunting oral history of fear, anger and uncertainty, but also dark humour and love. A chronicle of the past and a warning for our nuclear future, Chernobyl Prayer shows what it is like to bear witness, and remember in a world that wants you to forget. 'Beautifully written. . . heart-breaking' - Arundhati Roy, Elle 'One of the most humane and terrifying books I've ever read' - Helen Simpson, Observer

      Chernobyl Prayer : a chronicle of the future
    • La Russia di Putin

      • 293pagine
      • 11 ore di lettura

      Da qualche tempo l'Occidente cerca di tranquillizzarsi sulla Russia presentando Vladimir Putin come un bravo ragazzo volenteroso. Ma ora questo libro di Anna Politkovskaja, giornalista moscovita nota per i suoi coraggiosi reportage sulle violazioni dei diritti umani in Russia, ci svela, in pagine ben documentate e drammatiche, tale autoinganno. Ed è un libro destinato a restare memorabile per la maestria e l'audacia con cui l'autrice racconta le storie (pubbliche e private) della Russia di oggi, soffocata da un regime che, dietro la facciata di una democrazia in fieri, si rivela ancora avvelenato di sovietismo. Ma non si pensi a una fredda analisi politica: “Il mio è un libro di appunti appassionati a margine della vita come la si vive oggi in Russia” scrive la Politkovskaja. E tanto meno si pensi a una biografia del presidente: Putin resta infatti sullo sfondo, anzi dietro le quinte, per essere chiamato sul proscenio soltanto nel tagliente capitolo finale, dove viene ritratto come un modesto ex ufficiale del K.G.B. divorato da ambizioni imperiali. In primo piano ci incalzano invece squarci di vita quotidiana, grottesca quando non tragica: la guerra in Cecenia con i suoi cadaveri “dimenticati”; le degenerazioni in atto nell'ex Armata Rossa; il crack economico che nel '98 ha travolto la neonata media borghesia, supporto per un'autentica evoluzione democratica del Paese; la nuova mafia di Stato, radicata in un sistema di corruzione senza precedenti; l'eccidio a opera delle forze speciali nel teatro Dubrovka di Mosca; la strage dei bambini a Beslan, in Ossezia.

      La Russia di Putin