La morte violenta di Pasolini fu da lui stesso concepita e organizzata "come montaggio del film della sua vita", come il suo "trasumanar", oppure come "estrema azione" teatrale messa in atto una volta per sempre nel campetto di calcio di Ostia: "senza anteprime, né prime, né repliche". È questa la tesi dell'autore: opponendosi a gran parte dei critici, redattori dell'opera omnia, e in particolare a parenti ed eredi, per i quali la morte "scandalosa" di Pasolini non poteva avere alcun rapporto con l'opera, perché egli "amava ardentemente la vita", Zigaina sostiene, sulla base di un'attenta analisi dei testi, una "teoria pasoliniana" che sarebbe stata anticipata dallo scrittore-regista con una serie infinita di dettagli.
Giuseppe Zigaina Ordine dei libri
2 aprile 1924 – 16 aprile 2015






- 2003
- 1990
Le confessioni d'un italiano
- 982pagine
- 35 ore di lettura
Compiuto da Nievo nel 1858, il romanzo uscì postumo nel 1867 e si impose subito ai lettori italiani. L'ottantenne Carlo Altoviti ripercorre la propria esistenza dall'infanzia quasi magica nel castello di Fratta, alla maturità gravata dalla malattia e dall'esilio londinese. Intrecciata alla vicenda personale scorre la storia del nostro Risorgimento: un'affresco dentro il quale si muove una galleria animatissima di personaggi tra cui spicca la figura appassionata dell'amata Pisana. Uno dei romanzi più belli della letteratura italiana, qui presentato in edizione critica e con un vasto commento.