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Vincenzo Consolo

    18 febbraio 1933 – 21 gennaio 2012

    Vincenzo Consolo si confronta con la natura stessa della narrazione, credendo che 'non si possono scrivere romanzi perché ingannano il lettore'. Nonostante questa convinzione, i suoi romanzi sono intrisi di un'influenza poetica, che approfondisce le intricate connessioni tra storia, memoria e presente. Il suo stile distintivo è caratterizzato da un'atmosfera nostalgica e da profonde riflessioni sulla condizione umana.

    Die Wunde im April.
    Bei Nacht, von Haus zu Haus
    Il teatro del sole
    Oscar Classici - 77: I Malavoglia
    Il sorriso dell'ignoto marinaio
    La ferita dell'aprile
    • In queste pagine una voce di ragazzo irriverente, con un disincanto e un'ironia già matura, racconta esperienze di umili, affascinanti lavori presto vietati, di piccole e più o meno innocenti avventure anti-istituzionali, di calde solidarietà giovanili, all'interno di una struttura educativa cattolica chiusa e repressiva. La realtà narrata è quella di un paese siciliano all'indomani della Seconda guerra mondiale, con un passato e un presente di vita stenta e dolorosa, nel quale il microcosmo dell'istituto già allude a un sistema di potere e storture, subalternità e divieti ben più diffuso e feroce. Pubblicato nel 1963, La ferita dell'aprile è il primo romanzo di Vincenzo Consolo, che già contiene in nuce tutti i temi che gli saranno più cari: affronta consapevolmente il problema del potere in tutte le sue implicazioni, dall'insensatezza dei formalismi ai privilegi, osservati con sguardo irridente, insofferente e caricaturale dal protagonista adolescente, che li interpreta come proiezioni di quel mondo adulto fatto di vuoti e fastidiosi doveri, di dogmatismi, ottusità e ipocrisie cui inevitabilmente anch'egli finirà per approdare.

      La ferita dell'aprile
    • Pubblicato per la prima volta nel 1976, Il sorriso dell'ignoto marinaio ha segnato l'affermazione di Vincenzo Consolo tra i grandi narratori del secondo dopoguerra. Lungamente meditato dall'autore, il romanzo scaturì da esperienze private e dall'urgenza degli eventi sociali e culturali degli anni Settanta. La vicenda narrata trae spunto dal ritratto di un affascinante ed enigmatico uomo vestito di nero, dipinto da Antonello da Messina e noto come l'Ignoto marinaio, ritrovato dal barone Enrico Pirajno di Mandralisca nella bottega di uno speziale di Lipari. Di qui la storia si dipana sullo sfondo del Risorgimento siciliano, dall'incanto delle isole Eolie all'affascinante Cefalù fino a Messina, città continuamente cancellata dalla forza della natura, e Palermo, con il suo passato di eterna violenza politica e sociale.

      Il sorriso dell'ignoto marinaio
    • Oscar Classici - 77: I Malavoglia

      • 344pagine
      • 13 ore di lettura

      Al centro della narrazione sta la "Provvidenza", la barca più illustre della letteratura italiana, la più vecchia delle barche da pesca del villaggio. La vicenda ruota intorno alla sventura dei Malavoglia, innescata proprio dal naufragio della "Provvidenza" carica di lupini presi a credito. Si snoda così tutta una trama straordinariamente complessa che non abbandona mai lo svolgersi doloroso del dramma. Il quale è una serie di rovesci, colpo su colpo contro i Malavoglia, ogni volta che a forza di rassegnazione e coraggio riescono a rialzarsi dal colpo precedente.

      Oscar Classici - 77: I Malavoglia
    • Il teatro del sole

      racconti di Natale

      • 36pagine
      • 2 ore di lettura

      Il teatro del sole. Racconti di NataleVincenzo ConsoloEditore: InterlineaCollana: NativitasAnno edizione: 1999In commercio dal: 20 ottobre 2000Pagine: 36 p., BrossuraEAN: 9788882122195DescrizioneVincenzo Consolo ricrea la magia e le contraddizioni di una società in cui, anche nel tempo del Natale "bellezza e orrore stanno insieme... cantano i bimbi e scoppia il tritolo". Realtà e sogno confondono malinconia e speranza dei personaggi di queste storie attuali ed eterne: un viaggio verso il paese natio dove la memoria non ha scampo, la scioccante scoperta delle tradizioni e di una tortora al posto di Gesù bambino, l'incanto e i simboli di un presepio palermitano nel centro di una metropoli come Parigi.

      Il teatro del sole
    • Vom Vollmond getrieben, irrt Giuseppe Marano, der „Werwolf“, durch die Gassen und die silbrig-glänzenden Olivenhaine Cefalùs und schreit sich seine Erbschuld von der Seele. Angeführt vom selbst ernannten Übermenschen Aleister Crowley, Magier und Schriftsteller, der sein Leben als Gesamtkunstwerk inszeniert, lässt sich eine Schar extravaganter Fremder nieder, um die Abtei von Thélème zu gründen: Hier frönt man gnostischen Messen, esoterischen Riten und feiert heidnische Hochzeitsnächte. Der gelangweilte Baron Cìcio, ein Bewunderer des schwülstigen Poeten und Fiume-Eroberers D’Annunzio und Faschist, sieht eine Gelegenheit, seine erotischen Phantasien umzusetzen. Der Lehrer Petro, Sohn des „Werwolfs“, sühnt den sozialen Aufstieg seiner Familie durch die Teilnahme an sozialistischen Aufruhren und muss – wie seine jüdischen Vorfahren – ins Exil gehen, nach Algerien. Vincenzo Consolo – nach Leonardo Sciascia die moralische Instanz Italiens gegen die Ausbeutung des Südens – zielt in seinem chorisch angelegten, poetischen Roman über den in unsicheren Zeiten aufkommenden Irrationalismus und Personenkult auf unsere Tage ab und legt mit dem Leitmotiv der Melancholie die menschlichen Abgründe frei.

      Bei Nacht, von Haus zu Haus
    • Das Buch thematisiert ein Porträt eines Unbekannten von Antonello da Messina, das im Museo Mandralisca in Cefalu auf Sizilien ausgestellt ist. Es symbolisiert die einzigartige Geschichte und den Charakter Siziliens im Vergleich zum restlichen Italien.

      Das Lächeln des unbekannten Matrosen. Roman
    • Das Bombebattentat von 1992 auf den Mafiaankläger Paolo Borsellino markiert den Endpunkt der langsamen Rückkehr des sizilianischen Schriftstellers Gioacchino Martinez in sein hassgeliebtes heimatliches Palermo. Über den Umweg Paris verabschiedet sich der Alte von der Industriemetropole Mailand und siedelt in die Hochburg der politischen Zweideutigkeit und der Mafia zurück.

      Palermo. Der Schmerz