Rubè (1921) è la storia di un uomo destinato ad essere eletto deputato in Parlamento per il collegio di Calinni, un paese del Sud, ma che gli eventi storici precipitano nella tragedia di una fine prematura e drammatica. Fin dalle prime pagine del suo romanzo, Giuseppe Antonio Borgese ci fornisce la chiave di lettura per comprendere la personalità e, di conseguenza, anche le vicende del protagonista. Tutto sta nella semplice filosofia di vita ereditata dal padre, che "giudicava che tutti, a cominciare da se medesimo, fossero intrusi in questo mondo, fuorché i geni e gli eroi". Questa sentenza inchioda Filippo Rubè a vivere la propria esistenza ("un involto che qualcuno gli avesse affidato senza dirgliene il contenuto né più passasse a ritirarlo") sospinto da un'ambizione disperata.
Giuseppe Antonio Borgese Libri



Giuseppe Antonio Borgese, un antifascista in America
Attraverso il carteggio inedito con Giorgio La Piana (1932–1925)
- 394pagine
- 14 ore di lettura
Le vicende storiche dalla dittatura di Mussolini fino allo scoppio e termine della II Guerra Mondiale con i primi anni della ricostruzione postbellica fanno da macrosfondo al rapporto d'amicizia epistolare tra due intellettuali italiani emigrati negli Stati Uniti, Giuseppe Antonio Borgese (1882-1952) e Giorgio La Piana (1878-1971). Due siciliani in terra americana: da una parte il celebre autore di Rubé (1921), primo allievo di Croce, strenuo oppositore del fascismo; dall'altra un prete modernista, docente di storia della Chiesa ad Harvard, che si prodiga per integrare Borgese nel sistema americano. In un ampio arco temporale (1932-1952) si racconta l'esilio americano di Borgese, il suo interesse per la situazione politica italiana ed europea, per le vicende culturali e le sorti degli intellettuali contrari al regime.