Il libro offre un'interpretazione della Guerra fredda, con focus sulla politica italiana dal 1943 al 1989. Esamina il ruolo dell'Italia come campo di sperimentazione geopolitica, i rapporti con gli USA, l'influenza del Vaticano e come la crisi globale ha condizionato la politica estera italiana.
Nel XX secolo solo le superpotenze hanno la forza di definirie le regole e la prassi del sistema internazionale. Due i protagonisti storici: gli Stati Uniti, con la forza di un capitale finanziario che influenza le relazioni globali, e l'Unione Sovietica, promotrice di un'ideologia altrettanto globalizzante. È nello scontro fra modelli di sviluppo, oltre che in quello della potenza militare, che si gioca la vita internazionale del dopoguerra: fra un'idea occidentale diretta alla realizzazione di società compiutamente aperte e pluraliste e le forze che a questo progetto si sono opposte. La capacità di affrontare i problemi della modernizzazione tecnologica sarà la chiave del successo americano. Ma il ruolo di leader solitario sta esponendo l'unica superpotenza rimasta, gli Stati Uniti, a tutte le fragilità e alle minacce generate dal mondo unificato. Un'analisi originale della situazione politica attuale sullo sfondo del secolo alle nostre spalle.