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10 marzo 1920 – 23 giugno 1959
Boris Vian
Blues for a Black Cat and Other Stories
Heartsnatcher
Vercoquin and the Plankton
Foam of the Daze
Non vorrei crepare
Il lupo mannaro
  • 1994

    Il lupo mannaro

    • 172pagine
    • 7 ore di lettura

    Un cantante viriloide che si eccita solo investendo cani, gatti e, alla fine, malcapitati esseri umani, con la complicità di ignari tassisti. Un lupo gentile e vegetariano che in seguito al morso del "Mago del Siam" si trasforma in un uomo mannaro. Una notte di delirio, paura e gozzoviglie, trascorsa suonando jazz nella Parigi ancora occupata dai liberatori americani… La vena surrealista-esistenzialista di Vian, ora onirica, ora puro grido di denuncia di una società degenerata e senza sentimenti, frammista a una miscela esplosiva a base di eros e crudeltà, fa da sfondo ai tredici racconti, scritti fra il 1945 e il 1952, di questa raccolta. Principe di Montmartre, e forse re della parodia, Vian sconvolge la realtà con mille invenzioni, giochi di stile, colpi di scena; ma, si tratti di fantascienza, cabaret, presa in giro del genere "noir" o pura autobiografia, queste pagine catapultano chi le legge in uno stravolgente e crudo mondo di sangue e risate, di sogno e dramma.

    Il lupo mannaro
  • 1993

    Non vorrei crepare

    Edizione integrale - A cura di G.A. Cibotto

    • 96pagine
    • 4 ore di lettura

    Apparsa in libreria nel giugno del 1962, la plaquette "Je voudrais pas crever", che ha contribuito enormemente alla gloria postuma di Vian, comprende ventitré composizioni che in gran parte si possono datare nel biennio '51-52. Le opere di Vian scaturiscono da una sofferta meditazione sulla crisi di una società e di un costume lacerati nell'intimo dalla corruzione e dall'ipocrisia, dai miti del consumismo, dagli incubi dell'alienazione. Al di là della posa eccentrica, della provocazione deliberata, del graffio satirico, c'è infatti la certezza dello scacco finale che disorienta il poeta, esortandolo a voltare le spalle a un mondo che lo respinge, a cercare altrove rare schegge di felicità, proponendo la ricchezza della povertà, il rifiuto del compromesso, il senso profondo e vitale dell'esistenza.

    Non vorrei crepare