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Friedrich Hebbel

    18 marzo 1813 – 13 dicembre 1863

    Christian Friedrich Hebbel fu un poeta e drammaturgo tedesco le cui opere approfondirono gli intricati temi della psiche umana e dei dilemmi esistenziali. Nonostante umili origini, Hebbel si ritagliò una reputazione di significativo drammaturgo con uno stile appassionato, sebbene a volte stravagante. I suoi drammi, caratterizzati da una potente profondità psicologica e situazioni drammatiche, esplorano spesso i conflitti tra la felicità personale e l'obbligo sociale. Sebbene la sua scrittura presentasse occasionalmente eccessi ed elementi grotteschi, le sue acute esplorazioni della natura umana e dell'etica hanno consolidato il suo posto nella letteratura tedesca.

    Friedrich Hebbel's Herod and Mariamne; a Free Adaption
    Maria Magdalena
    Agnes Bernauer
    Diari
    Giudizio universale con pause
    Diario
    • 2013

      Kafka lesse «tutti d'un fiato» i Diari di Hebbel, an­noverandoli fra i «libri che mordo­no e pungono». E anche a noi è oggi dato di assaporarli grazie a un curatore d'ecce­zione, Alfred Brendel, che dall'am­pia partitura originale ha ricavato questa scel­ta, dove troveremo micronarrazioni in sé con­chiu­se, feroci paradossi e sogni, confessioni spietate e me­di­tazioni filosofiche, storie di animali e in­ter­rogativi su una Giustizia spesso fallace, fram­menti autobio­grafici e note su fatti contingenti o epocali (la rivolu­zione del '48) – tutti segnati da un ra­di­ca­le scetticismo nei confronti della Storia. «Spet­ta­colo pi­rotecnico sotto una nevicata», i Diari ci offrono riflessioni sul dolore e la morte, sulle miserie della felicità («Quando Dio si trovò in imbarazzo a causa della turba d'uomini che non sapevano cosa fare di se stessi, creò allora la fe­li­cità»), sulla stoltezza («Persone che al posto del cervello sembrano avere nella scatola cranica un pugno serrato; tanto si ostinano nella loro stupidità»), e uno sguardo disincantato sui senti­menti («L'amore dei più: caldo egoismo»), sul prez­zo di un sapere che concima «l'albe­ro della conoscenza con la linfa della vita». Vita che non è altro se non «saccheg­gio dell'uomo interiore», sic­ché non resta che stare ritti digrignando i denti contro i denti del mondo.

      Giudizio universale con pause
    • 2008
    • 1998