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Massimiliano Vitiello

    Theodahad
    Amalasuintha
    Momenti di Roma ostrogota
    Il principe, il filosofo, il guerriero
    • 2006

      Il principe, il filosofo, il guerriero

      • 284pagine
      • 10 ore di lettura

      Al tramonto dell'impero in Occidente, un'Italia ancora aggrappata al mito di Roma, nostalgica dei fasti e degli antichi esempi, accoglie i nuovi dominatori germanici. In un impasto di culture, nell'incontro-scontro di distinti valori, due popoli, i Romani e i Goti, sembrano avere raggiunto la capacita di convivere attraverso l'esercizio di funzioni complementari: i primi si giovano della tranquilla ciuilitas, la guerra spetta ai secondi. E allora che la cerchia anicia di Simmaco, di Boezio, di Cassiodoro, assurge a paladina dell'ideologia senatoria, in un estremo tentativo di difesa dell'ormai millenaria cultura classica, sola garanzia di salvezza per la romanitas. La monarchia gotica assume, dunque, una patina di aeromanita', dalla quale i sovrani traggono profitto per distinguersi dagli altri reges gentium e per accreditarsi quali degni eredi dei Cesari. Tale aerinascita', che coinvolge presto la corte di Ravenna, vede il sua climax nella figura del principe filosofo. Essa e destinata tuttavia a una breve durata. Infatti, di fronte alla incombente minaccia della aericonquista' bizantina, il mondo gotico non esitera a rivelare il suo vero volto.

      Il principe, il filosofo, il guerriero
    • 2005

      Sul finire dell’età tardoantica Roma, la vecchia signora dell’impero, lancia ancora sprazzi dell’antico splendore e regala momenti di publica laetitia nell’accogliere i principi in aduentus. Nel desiderio di essere i degni eredi del glorioso passato dell’Occidente italico, i sovrani gratificano i Romani con giochi e doni; ma è ad onorare una città che porta abiti cristiani che essi si recano in devozione al sepolcro di Pietro. In quest’atmosfera di tradizione e innovazione, in una città che sotto i re goti ha ancora notevole significato, sono i pontefici a rappresentare la collettività. I loro miracolosi interventi per scongiurare i saccheggi, così come le ambascerie per la salvezza dei Romani, fanno ormai riconoscere nei uicarii di Pietro i protettori della vecchia capitale la quale, allorché Giustiniano ultimò la riconquista, era già da tempo città santa. È così che Roma entra nel Medioevo.

      Momenti di Roma ostrogota