A model of clarity, grace, and intelligence, François Ricard's book joins the great French tradition of the literary essay as a meditation on the writing of Milan Kundera. Agnès's Final Afternoon imitates the protagonist of Kundera's novel Immortality on the last afternoon of her life. Like all readers of fiction, Agnès steps out of her car -- out of the world of planned routes, responsibilities, and social self -- and gives herself up to the discovery of a new landscape, an experience that will transform her. François Ricard's essay enters into the writings of Milan Kundera in much the same way. The landscape he explores includes a chain of ten novels, composed between 1959 and 1999, and two books containing one of the most lucid reflections on the novel. From The Joke to Ignorance, Ricard uncovers the richness of theme and character in the novels, their structural composition, polyphony of voices, and innovations of form and subject matter that stretch the boundaries of the novel to a breaking point. Readers need not be familiar with all of Milan Kundera's oeuvre to appreciate this unusual and original book. Agnès's Final Afternoon will inspire a sense of wonder and lead you to appreciate the beauty and profundity of Kundera's art.
François Ricard Libri






This highly original book imitates the protagonist, Agnès, of Kundera's novel Immortality. Like all readers of fiction, when Agnès steps out of the car, she steps out of the world of planned routes, responsibilities, and social self, and gives herself up to the discovery of a new landscape, an experience that will transform her. François Ricard's beautiful essay enters into the writings of Milan Kundera in much the same way. The landscape he explores in Agnès's Final Afternoon includes a chain of ten novels, composed between 1959 and 1999; he takes us through the themes and characters of the novels, their structural composition, and innovations of form and content that stretch the boundaries of the novel to breaking point.François Ricard is a Professor of French Literature at McGill University. He has been writing about the work of Milan Kundera for fifteen years.
L'immortalità
- 366pagine
- 13 ore di lettura
Kundera ha l’arte di dire nel modo più limpido le cose che è più difficile dire a se stessi. E in questo romanzo ha teso all’estremo questa sua capacità. A partire dal semplice gesto di un braccio, da cui vediamo nascere – quasi davanti ai nostri occhi – un memorabile personaggio femminile, sino a figure di «grandi uomini» come Goethe e Hemingway, colte nel proprio imbarazzo di fronte al loro ruolo di «immortali», una tessitura musicale finissima di temi e di caratteri ci avvolge in queste pagine, che procedono per sorprese magistralmente scandite, al punto di introdurre uno dei personaggi più importanti proprio quando la narrazione si avvia alla fine. Se l’arte del romanzo ha oggi ancora una voce, è quella che ci parla e ci trascina dietro di sé in questo libro. L’immortalità è uscito per la prima volta in Francia nel 1990.
"Il suo romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell'intelligenza sfuggono a questa condanna: le qualità con cui è scritto il romanzo, che appartengono a un altro universo da quello del vivere." (Italo Calvino) "Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell'aria, tra il fantastico e il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla 'com-passione' verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza. Così accade nel romanzo: Tomáš ama Tereza, Tereza ama Tomáš: Franz ama Sabina, Sabina (almeno per qualche mese) ama Franz; quasi come nelle «Affinità elettive» si forma il perfetto quadrato delle affinità amorose." (Pietro Citati)
Jakub a jeho pán. Pocta Denisi Diderotovi.
- 120pagine
- 5 ore di lettura
Znamenitá a úspěšná dramatizace Diderotova Jakuba Fatalisty, hravá i krutá studie proměn lidského osudu v neprohlédnutelném světě, je jediný autorův dramatický text patřící k dílům, která „má bez výhrad rád a chce vydávat“.
Kundera ha detto una volta che aveva scritto Amori ridicoli "con maggior divertimento, con maggiore piacere" di tutti gli altri suoi libri. Quel divertimento, quel piacere si trasmettono a ogni lettore, irresistibilmente, appena apre queste pagine. In sette racconti, composti in una forma chiusa e perfetta, piena di corrispondenze, Kundera tratta l'amore: ma un amore a cui si accompagna ogni volta un altro elemento, la mistificazione, con effetto deflagrante. Il mondo, quale si presenta con aria di seriosa compostezza, va felicemente in pezzi sotto i nostri occhi, frantumato dalla duplice spinta dell'eros e della mistificazione. Così, in Amori ridicoli, l'essenza amorosa, nella sua leggerezza e nel suo pathos, si sprigiona finalmente come liberata da una costrizione.
L'ignoranza
- 184pagine
- 7 ore di lettura
Un uomo e una donna si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, che hanno abbandonato vent’anni prima scegliendo la via dell’esilio. Riusciranno a riannodare i fili di una strana storia d’amore, appena iniziata e subito inghiottita dalla palude stigia della storia? Il fatto è che dopo una così lunga assenza «i loro ricordi non si somigliano». Crediamo che i nostri ricordi coincidano con quelli di chi abbiamo amato, crediamo di avere vissuto la medesima esperienza, ma è un’illusione. D’altro canto, che può fare la nostra flebile memoria? Del passato, non ricorda che una «insignificante minuscola particella senza che nessuno sappia perché proprio questa e non un’altra». Viviamo sprofondati in un immenso oblio, e ci rifiutiamo di saperlo. Solo coloro che, come Ulisse, tornano dopo vent’anni alla natia Itaca possono contemplare da vicino, attoniti e abbagliati, la dea dell’ignoranza. E solo Kundera, fra gli scrittori di oggi, poteva riuscire a trasformare temi vertiginosi come l’assenza, la memoria, l’oblio, l’ignoranza in materia romanzesca e orchestrare con essi una magistrale, toccante polifonia.
Per questo suo primo romanzo in lingua francese Kundera sembra aver sfidato se stesso a raggiungere simultaneamente un estremo di brevità, densità e leggerezza. Sconcertati e incantati, lo seguiamo in una notte di mezza estate dove si intersecano, come in una féerie, due storie di seduzione, separate da più di duecento anni e oscillanti vertiginosamente fra il sublime e l’esilarante. Ma questa è solo l’intelaiatura di una vicenda che non si lascia raccontare, perché Kundera sembra avervi miniaturizzato una quantità imponente di «temi esistenziali». Primo fra tutti quello della lentezza: una parola di cui scopriremo un senso nuovo, come se non l’avessimo mai conosciuta prima. Così, di colpo, ci apparirà evidente che parlare della lentezza significa parlare della memoria – e parlare della memoria significa parlare di tutto. La lentezza (1994) è apparso in Francia nel gennaio del 1995.
Das beeindruckende Porträt eines modernen Klassikers: Der 1929 in Brünn geborene und heute in Paris lebende Milan Kundera ist mit Romanen wie „Der Scherz“ und „Die unerträgliche Leichtigkeit des Seins“ in alle Weltsprachen übersetzt worden und zählt zu den bedeutendsten Romanciers der Gegenwart. Der kanadische Literaturwissenschaftler und Essayist Francois Ricard stellt Kunderas gesamtes Schaffen dar, von seinen Anfängen in der Tschechoslowakei bis zu den großen Werken, die er als Exilant in Frankreich verfasste. Ricard untersucht Kunderas Stellung im modernen Roman und folgt ihm von seinen politischen Motiven bis zu seiner Erforschung von Liebe und Unsterblichkeit.


