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Sergej Machonin

    Sergej Machonin
    Papillon
    Dny a noci
    Příběh se závorkami (alternativy)
    The notebook
    V podzemí Třetí říše
    I racconti della Kolyma
    • The notebook

      • 167pagine
      • 6 ore di lettura

      Sent to a remote village for the duration of the war, two children devise physical and mental exercises to render themselves invulnerable to pain and sentiment. They steal, kill, blackmail and survive; others - the cobbler, the harelipped girl who craves love, the children's parents - are sucked into war's brutal maelstrom.

      The notebook
    • Mimořádně osobitá, vyzývavá, myšlenkově vyhraněná próza, osobní příběh Sergeje Machonina (1918–1995), kritika a překladatele. Kniha je rozdělena do tří dílů (Prostějov, Velké a malé dějiny, Záznamy), z nichž každý je ještě členěn do menších úseků. Nejrozsáhlejší je díl první, věnovaný mladým létům v hanácké metropoli, v němž autor zálibně kreslí rodinné prostředí, dobovou atmosféru a životní styl probudilého malého města. Druhý díl zabírá hledání příčin, pro které autor uvěřil v možnost uskutečnění snu o spravedlivější společnosti. Vše je soustředěno k nesentimentálnímu popisu onoho procesu, jímž se zralý muž prodíral ze svých iluzí k vnímání světa už „jiným“ rozumem a „jinýma“ očima. Třetí díl je souborem dopisů, deníkových zápisků a publicistických článků, vztahujících se k době pochartovní a polistopadové...

      Příběh se závorkami (alternativy)
    • Válečný román, napsaný válečným dopisovatelem, zobrazuje na příběhu důstojníka a zdravotní sestry heroismus sovětského lidu za Velké vlastenecké války a atmosféru dní a nocí bojujícího Stalingradu. Vydání 8., v Našem vojsku a v tomto překladu 1.

      Dny a noci
    • The Ogre

      • 384pagine
      • 14 ore di lettura

      Exploring themes of innocence, perversion, and obsession, the narrative follows Abel Tiffauges as he transforms from a submissive schoolboy to an "ogre" within the Nazi regime at Kaltenborn. This gripping tale delves into the unsettling depths of fascism, offering a harrowing yet captivating perspective. As Abel confronts his mystic fate amid the crumbling Third Reich, the story maintains a spellbinding intensity that resonates with readers, making it a significant literary achievement recognized by the Prix Goncourt.

      The Ogre
    • Estate 1926. Christine Hoflehner è una giovane e poverissima postina di un piccolo borgo austriaco. Un giorno riceve un telegramma di una zia lontana da tempo, che la invita a trascorrere con lei un periodo di vacanza - il primo della sua vita - in un lussuoso hotel a Pontresina. La ragazza scopre così un mondo da sogno, lontanissimo e impensabile se paragonato alla sua misera condizione; le invidie che Christine suscita per la sua grazia e il suo ingenuo entusiasmo rendono però il ritorno al paesino brusco e inevitabile, così come la conseguente depressione. Inizia allora a frequentare Vienna, dove conosce il coetaneo Ferdinand, come lei condannato a una vita di stenti e rinunce in seguito alla guerra. Combattuti tra il loro amore appena nato e lo squallore disperato a cui li mette di fronte la povertà, i due giovani si troveranno di fronte a una scelta radicale che potrebbe rovesciare le sorti della loro esistenza. Iniziato da Zweig nel 1931 e finito durante l’esilio a Londra per sfuggire ai nazisti, tra il 1934 e il 1938, Estasi di libertà è il romanzo che si credeva perduto del grande scrittore austriaco, pubblicato in Germania e in Francia nel 1982. Rimasto inedito nel nostro Paese fino al 2011, viene ora proposto anche in edizione economica in traduzione italiana.

      Estasi di libertà
    • Quando, nel 1962, apparve sulla rivista "Novyi Mir" questo romanzo, tra i più noti e discussi di Solzenicyn, fu chiaro che qualcosa di completamente nuovo stava accadendo nella letteratura sovietica: per la prima volta, infatti, si osava descrivere la realtà dei campi di concentramento stalinisti, sebbene, come ebbe a dire Tvardòvskij, il racconto evitasse volutamente "di porre in risalto quelle aperte violazioni alla legalità sovietica che si esprimono in orrende crudeltà e arbitrii". Con questa narrazione piana, precisa, puntigliosa, priva di astio di "una delle giornate più ordinarie della vita del campo, dalla sveglia alla ritirata", Solzenicyn ci ha consegnato il racconto di un incubo che ha assunto il valore storico e letterario di una liberazione. E accanto al dubbio, al sospetto, alla tensione diffusa che avevano avvelenato la vita dei sovietici negli anni Trenta, ci sono qui il paesaggio, la lingua e l'anima della Russia che pervadono la ricerca espressiva del grande scrittore.

      Una giornata di Ivan Denisovič