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Francesca Scala

    Questa traduttrice letteraria è specializzata in saggistica e narrativa, collaborando con importanti case editrici. Il suo lavoro si estende anche al campo delle graphic novel, dove colma abilmente le lacune culturali traducendo gli elementi visivi e narrativi di autori internazionali. Oltre ai suoi progetti di traduzione, contribuisce con la sua esperienza anche in ruoli editoriali per diverse case editrici. I suoi acuti articoli sull'arte della traduzione, pubblicati su piattaforme specializzate, offrono uno sguardo approfondito sull'arte dell'interpretazione.

    Fertile Ground
    La Triomphante
    Non piangere
    • 2024
    • 2016

      La Triomphante

      • 185pagine
      • 7 ore di lettura

      Questo libro è la storia di una bambina nata ad Alessandria d'Egitto, dove ha vissuto un'infanzia felice esplorando con sagace curiosità un universo in cui il «vento della Storia» coesisteva con «l'odore di putrefazione, la lebbra che corrode i muri, i fiori selvatici che spuntano alla rinfusa, le risate libere e impertinenti, l'allegro fatalismo»; una bambina che, a differenza delle sue coetanee, amava le battaglie navali e «conosceva a menadito la differenza tra i cannoni da 36 libbre e quelli da 32» – e il cui eroe era Lawrence d'Arabia. Ma è anche la storia di un'avventuriera: quella in cui ha saputo trasformarsi la protagonista dopo essere stata costretta ad abbandonare la luce della sua terra e il profumo del suo mare, lasciandosi alle spalle un Oriente fantasmatico e partendo alla ricerca di un Occidente che lo era almeno altrettanto. Ed è soprattutto la storia di una donna che, soffocando la tentazione vana della nostalgia, ha affrontato a testa alta, come una sfida del destino, le umiliazioni dell'esilio e gli inevitabili rischi che comporta l'essere, sempre e ovunque, la straniera; e che è riuscita, con le sole armi della tenacia e dell'ironia, a diventare, in qualche modo, ciò che sognava di essere: un ammiraglio – e a portare a termine, al pari di Ulisse, il proprio viaggio. Senza tuttavia mai perdere – come ha detto l'autrice stessa in un'intervista – «quella malinconia, tipica dell'esule, che la induce a chiedersi in ogni momento se è davvero al posto giusto».

      La Triomphante