«C'è l'ennesimo stereotipo che vuole che i racconti, per un autore che scrive romanzi, siano una produzione minore. Qualcosa che fai per forza perché te la chiedono per lo spazio ristretto di una rivista, o perché quell'anno non hai un'idea buona per qualcosa di più lungo, per cui tanto vale un'antologia, magari raschiando il proverbiale fondo del barile. Be', non è vero. Per un autore i racconti sono la stanza dei giochi. Un posto libero in cui correre, proprio come fanno i bambini. Un posto in cui giocare. E soprattutto per gli scrittori di gialli, che a giocare ci sono più abituati degli scrittori cosiddetti 'seri', e quindi figurarsi uno come Ellery Queen. Nei racconti si sperimenta, si prova, si inventa e ci si diverte. Nei racconti si dà tutto subito, proprio perché il traguardo è vicino, come nei cento metri, e non puoi permetterti nessun cedimento, nessun errore. Sono meravigliosi, i racconti. Ellery Queen ha scritto una quarantina di romanzi, va bene, ma anche un gran bel numero di racconti, e se volete sapere quanti andate a contarli nell'indice, perché qui ci sono praticamente tutti. Ce n'è anche uno in più, che era inedito in Italia». (Carlo Lucarelli)
Ellery Queen Libri
Questo celebre autore di gialli fu, di fatto, uno pseudonimo condiviso da due cugini, Frederic Dannay e Manfred B. Lee, che dedicarono quarantadue anni alla scrittura, all'editing e all'antologizzazione sotto questo nome. La loro opera collettiva rappresenta l'apice del giallo "fair play" dell'Età d'Oro, caratterizzato da trame intricate e deduzione logica. Il personaggio fittizio, un detective dilettante che aiutava il padre, un ispettore di polizia, a risolvere crimini sconcertanti, divenne sinonimo di enigmi risolti attraverso un acuto intelletto. Oltre ai loro romanzi, cofondarono una rivista di narrativa poliziesca molto influente, consolidando la loro eredità nel genere.







Le prime avventure di Ellery Queen
- 680pagine
- 24 ore di lettura
Contiene:- La poltrona numero 30 - Sorpresa a mezzogiorno- Un paio di scarpe



