I Miti Junior - 28: Tre storie di Margaret Mahy
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Margaret Mahy è stata un'acclamata autrice le cui narrazioni spesso esploravano il soprannaturale per approfondire le complesse realtà delle relazioni umane e il viaggio della crescita. La sua prosa evocativa e la sua distintiva capacità di catturare la vita interiore dei suoi personaggi la distinguono come una voce significativa nella letteratura per l'infanzia e l'adolescenza. Mahy intrecciava abilmente elementi fantastici con temi universali di amore, perdita e scoperta di sé, creando narrazioni che erano sia avvincenti che stimolanti. La sua eredità perdura attraverso il suo impatto duraturo su generazioni di lettori e la qualità senza tempo delle sue storie, che continuano a risuonare con un pubblico giovane e adulto.







La quattordicenne Laura cerca in ogni modo di salvare il fratellino dalla possessione del malvagio spirito di un morto, che "succhia" al bimbo l'energia vitale. L'impotenza dei medici "positivisti" la fa decidere a tramutarsi in strega, per combattere ad armi pari il nemico. È una curiosa storia questa, che adotta i modi di un tipico racconto dell'orrore, e dove la scrittrice neozelandese manifesta una buona capacità di evocare con la scrittura ciò che al cinema viene affidato a ormai sofisticatissimi effetti speciali: lemuri dalle ambigue sembianze umane, possessioni ed esorcismi, orride metamorfosi, e infine un complicatissimo rito di passaggio che prende la forma di viaggio onirico, dentro e fuori di sé. Tuttavia, l'iniziazione alle pratiche magiche avviene grazie agli uffici di un ambiguo e seduttivo ragazzo-strega, cosicché, dissipato l'incubo, l'unico effetto visibile della metamorfosi è un'accresciuta sensualità della ragazza, che non considera più le avventure sentimentali della madre come una minaccia all'integrità degli affetti familiari, né appare più insensibile alle sollecitazioni dell'altro sesso.