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Carlo Goldoni

    25 febbraio 1707 – 6 febbraio 1794

    Carlo Osvaldo Goldoni è stato un drammaturgo e librettista italiano le cui opere sono tra le più famose e amate d'Italia. Le sue opere sono ammirate per l'ingegnosa mescolanza di arguzia e onestà, drammatizzando spesso le vite, i valori e i conflitti delle classi medie emergenti. Sebbene scrivesse sia in francese che in italiano, le sue opere fanno un uso ricco della lingua veneziana, del vernacolo regionale e dei colloquialismi. L'eredità di Goldoni risiede nella sua capacità di catturare lo spirito del suo tempo, e le sue opere rimangono apprezzate per il loro umorismo e le loro intuizioni sociali.

    Carlo Goldoni
    La Locandiera. Il Ventaglio
    Universale Economica / Classici: Teatro
    La locandiera
    La bottega del caffè
    Il Servitore Di Due Padroni
    La locandiera- La bottega del caffé- I rusteghi
    • Composta nel 1745 su richiesta del celebre attore Antonio Sacchi, la commedia Il servitore di due padroni fu rappresentata a Milano e a Venezia nel 1746 con grande successo. Il Goldoni, che nella prima stesura si era servito di un canovaccio francese inviatogli dallo stesso Sacchi (forse Arlequin valet de deux ma�tres di J. Pierre de Mandajors), la riscrisse interamente nel 1753 per l'edizione Paperini. La fortuna di questa commedia dal '700 ad oggi � stata ininterrotta. Alla sua diffusione ai nostri giorni ha contribuito il Piccolo Teatro di Milano, sotto la regia di G. Strehler, col titolo mutato in Arlecchino servitore di due padroni. Tutta la vicenda � incentrata sul personaggio di Truffaldino. Questo libro fa parte della collezione QEM Classic in formato cartaceo disponibile su Amazon. Gli eBooks QEM Classic sono forniti con INDICE NAVIGABILE per agevolare la lettura.

      Il Servitore Di Due Padroni
    • Con la propensione all'ascolto, originariamente determinata da un difetto visivo, don Marzio è il prototipo di quei frequentatori di caffè che sanno di questo e di quello, che raccolgono notizie dalla voce degli altri e dalle gazzette per farsene portavoce, senza la cura di controllarle e di verificarne la fondatezza, mescolando verità e invenzione. Nella bottega del caffè si nasconde una vena scientifico-filosofica caratteristica del diciottesimo secolo e non manca quel doppio livello di lettura, quell'aspetto metateatrale che più volte si ritrova nel Goldoni.

      La bottega del caffè
    • La locandiera

      • 220pagine
      • 8 ore di lettura

      Messa per la prima volta in scena sul palcoscenico del Teatro Sant'Angelo a Venezia nel 1753, La locandiera piacque subito molto, anche se forse non riuscì ad affascinare del tutto il pubblico del tempo. Originale, spiazzante, giocata su una storia d'amore che non si sviluppa secondo gli schemi consueti, ma anzi li rovescia in un gioco di imprevisti, La locandiera era probabilmente troppo "moderna", troppo audace per la sua epoca. Più che una vicenda sentimentale, il commediografo veneziano aveva infatti scritto una storia sull'egoismo e sulla forza di carattere, magnificamente rappresentati nella seducente e sicura Mirandolina, civetta e donna d'affari, indimenticabile e luminoso esempio di un eterno femminino davanti al quale devono crollare tutte le difese degli uomini, anche (e soprattutto) di quelli che fanno sfoggio di un'esasperata misoginia.

      La locandiera
    • Universale Economica / Classici: Teatro

      Il bugiardo - La locandiera - Il servitore di due padroni

      • 320pagine
      • 12 ore di lettura

      Lelio, Mirandolina, Arlecchino (Truffaldino): tre protagonisti esemplari, tre personaggi tra i migliori del primo teatro di Carlo Goldoni (1707-1793), eppure figli ‟difficili” della riforma teatrale che egli propugnava. Un bugiardo, una seduttrice e una candida canaglia stanno a smentire quella parvenza di sanità che, nella sua opera, è rappresentata dalle leziose putte onorate o dai fin troppo saggi Pantaloni. Su tutti spicca l'unico servo maschile protagonista nel suo teatro, che è anche il fantasma festoso e multiforme di una tradizione recitativa secolare, quale la Commedia dell'Arte, che Goldoni non rinnegò mai, come testimonia nella postfazione l'attore Ferruccio Soleri, il grande interprete di Arlecchino.

      Universale Economica / Classici: Teatro