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Gershom Scholem

    5 dicembre 1897 – 21 febbraio 1982

    Gershom Scholem fu un filosofo e storico nato in Germania, pioniere nello studio accademico moderno della Kabbalah. Il suo lavoro si è addentrato nelle profondità della mistica ebraica e del suo simbolismo, contribuendo in modo significativo alla diffusione di queste conoscenze a un pubblico più vasto. Scholem ha esplorato i temi complessi delle tradizioni mistiche e del loro sviluppo storico, enfatizzando il loro significato intellettuale e spirituale. La sua eredità risiede nel suo approccio sistematico alla comprensione e all'accessibilità di questo affascinante ambito del pensiero ebraico.

    Gershom Scholem
    Lo splendore della qabbalà (Spazio interiore)
    I segreti della creazione
    Walter Benjamin
    L' idea messianica nell'ebraismo e altri saggi sulla spiritualità ebraica
    Walter Benjamin e il suo angelo
    Da Berlino a Gerusalemme
    • 2003

      C’è un cuore nella Qabbalah: è lo Zohar, il «Libro dello splendore», un immenso e rapsodico commento alla Torah nato sul finire del tredicesimo secolo in ristretti circoli cabbalistici castigliani e destinato a imporsi come opera principe di una intera letteratura, che fiorirà per secoli. E c’è un cuore nello Zohar: il capitolo dedicato alla creazione, sigillato nella lucentezza delle sue chiose – insieme chiarissime ed enigmatiche – ai primi diciassette versetti della Genesi. E appunto questo capitolo è stato tradotto e commentato già negli anni Trenta da Gershom Scholem, il massimo storico e interprete della Qabbalah nel nostro tempo, che nell’ampia Introduzione riesce a farci percorrere la vasta tessitura dello Zohar, conturbante per l’alternanza di brevità ermetica ed espansione omiletica. Con magistrale limpidezza Scholem ci espone il drammatico racconto «preliminare» delle dieci sefirot o «sfere» in cui si dispiega la vita segreta della Divinità, emersa dall’insondabile En Sof. Ed è solo questa cornice che ci permette di cogliere pienamente il tratto distintivo dell’esegesi zoharica, dove le parole della Scrittura «diventano simboli nei quali, per il medium della realtà del principio, del cielo, della terra, si manifesta un’altra realtà». I segreti della Creazione è stato pubblicato per la prima volta nel 1935.

      I segreti della creazione
    • 1992

      "In questo libro Scholem racconta la sua 'infanzia berlinese', le precoci discussioni sul sionismo, le influenze e le divergenze con Martin Buber e Franz Rosenzweig, e poi le tappe di studio a Heidelberg, Jena, Berna, Monaco e Francoforte, la scoperta per caso dei testi della mistica ebraica, i suoi primi pionieristici studi che avrebbero "inventato" una nuova disciplina. Nella seconda edizione, riscritta in ebraico poco prima di morire, aggiunse una parte finale che non c'era nella versione in tedesco, raccontando i suoi primi anni in Palestina, il suo impatto con la nuova realtà e i rapporti col mondo politico e culturale della comunità ebraica di Gerusalemme. Un'affascinante autobiografia intellettuale che è anche una definizione in progress dell'identità ebraica."--Back cover

      Da Berlino a Gerusalemme
    • 1992

      Sarebbe difficile trovare, in tutto il Novecento, un rapporto intellettuale così alto, complesso e a volte drammatico come quello fra Scholem e Benjamin. In questo libro insostituibile Scholem è riuscito a raccontarlo come «storia di un’amicizia», una storia che ci permette di accedere agli aspetti più segreti di Benjamin, che ci fa assistere al delinearsi delle sue idee e delle sue opere – a volte rimaste allo stato di abbozzo – nelle parole di un testimone lucido, partecipe, ma al tempo stesso radicalmente diverso e capace anche di opporsi duramente all’amico.

      Walter Benjamin