Han Byung Chul Ordine dei libri
Byung-Chul Han è un pensatore contemporaneo che scava nelle questioni cruciali del nostro tempo. Il suo lavoro esamina criticamente come la società moderna, spinta da forze neoliberiste, coltivi norme di trasparenza e costante rivelazione. Han riflette profondamente sulle conseguenze di questa "società della stanchezza" e "società della trasparenza", dove valori come la vergogna e la privacy diminuiscono. I suoi saggi offrono uno sguardo penetrante su come la digitalizzazione e il capitalismo plasmino la nostra soggettività e le relazioni interpersonali.







- 2023
- 2019
La salvezza del bello
- 178pagine
- 7 ore di lettura
- 2019
A livello teorico quello di potere è uno dei concetti piú controversi e problematici della storia del pensiero filosofico, politico, sociologico e giuridico. Il punto di partenza della riflessione di Byung-Chul Han è che esso è stato quasi sempre ridotto a una relazione causale diretta: chi detiene il potere si impone su chi lo subisce, determinandone il comportamento a prescindere dalla sua volontà. Tuttavia, secondo Han, se si sottolinea esclusivamente questa logica, si riesce a percepirne il lato violento e costrittivo, ma non si colgono le dinamiche piú nascoste e complesse mediante cui il potere agisce. Ampliando l’analisi, si può individuare proprio nella libertà il suo presupposto e comprendere che esso può essere esercitato non solo contro l’Altro, ma anche condizionandolo dall’interno, raggiungendo un grado di mediazione molto piú elevato e assumendo forme estremamente articolate – meccanismi che, negli sviluppi successivi del suo pensiero, l’autore arriva a considerare come la chiave di volta della vita sociale e politica. Attraverso una comparazione critica dei principali teorici occidentali del potere – da Luhmann a Foucault, da Nietzsche a Heidegger, Hegel, Agamben e molti altri – in questo saggio Han ne dà una lettura che punta a sgombrare il campo dalle contraddizioni e dalle miopie teoriche, privando “il potere almeno del potere fondato sul fatto che non si sa esattamente cosa esso sia”.
- 2018
In Filosofia del buddhismo zen, Byung-Chul Han intende mostrare, attraverso il confronto con la tradizione filosofica occidentale, le peculiarità e soprattutto il potenziale filosofico del buddhismo zen. Il metodo comparativo, unito alla volontà di introdurre ai fondamenti del pensiero dell’Estremo Oriente, permette un confronto autenticamente filosofico anche su un oggetto che non implica alcuna filosofia in senso stretto. Lo scopo è quello di “filosofare su” e “con” il buddhismo zen, per superare lo scetticismo tipicamente orientale nei confronti della conoscenza concettuale, portando alla luce la forza insita nell’uso del silenzio e nel linguaggio enigmatico. Da Platone a Nietzsche, da Heidegger a Leibniz, Byung-Chul Han fa dialogare sapientemente modelli di pensiero occidentali e cultura orientale, affidando alla comparazione il compito di far emergere l’autentico significato filosofico del buddhismo zen.
- 2017
In questo nuovo saggio, che è una sorta di summa delle sue opere precedenti, Byung-Chul Han mostra la scomparsa della figura dell'Altro nel mondo dominato dalla comunicazione digitale e dai rapporti neoliberistici di produzione. La singolarità dell'Altro disturba, infatti, l'incessante circolazione di informazioni e capitali, e la sua rimozione lascia il campo al proliferare dell'Uguale, che favorisce la massima velocità e funzionalità dei processi sociali. Ma dove è promossa solo la positività dell'Uguale, la vita s'impoverisce e sorgono nuove patologie: l'inflazione dell'io imprenditore di se stesso genera angoscia e autodistruttività, l'esperienza e la conoscenza sono sostituite dalla mera informazione, le relazioni personali cedono il posto alle connessioni telematiche. Solo l'incontro con l'Altro, destabilizzante e vivificante, può conferire a ciascuno la propria identità e generare reale esperienza. È per questo motivo che il saggio si chiude sottolineando l'urgenza della costruzione di una comunità umana fondata sull'ascolto e sull'apertura all'Altro
- 2016
Un’infinita possibilità di connessione e di informazione ci rende veramente soggetti liberi? Partendo da questo interrogativo, Han tratteggia la nuova società del controllo psicopolitico, che non si impone con divieti e non ci obbliga al silenzio: ci invita invece di continuo a comunicare, a condividere, a partecipare, a esprimere opinioni e desideri, a raccontare la nostra vita. Con un volto amichevole ci seduce e ci lusinga, mappa la nostra psiche e la quantifica attraverso i big data, ci stimola all’uso di dispositivi di automonitoraggio, ottimizzando le nostre prestazioni. Nel panottico digitale del nuovo millennio – con internet, gli smartphone e i Google Glass – non si viene torturati, ma twittati o postati, il soggetto e la sua psiche diventano produttori attivi di beni immateriali, i dati personali e le emozioni sono costantemente monetizzati e commercializzati. In questo suo saggio, Han pone l’attenzione sul cambio di paradigma che stiamo vivendo, mostrando come la libertà oggi vada incontro a una fatale dialettica che la porta a rovesciarsi in costrizione: per ridefinirla è necessario diventare eretici, rivolgersi alla libera scelta, alla non conformità.
- 2015
Nello sciame
- 112pagine
- 4 ore di lettura
La trasparenza e i dispositivi digitali hanno cambiato gli uomini e il loro modo di pensare. Alla comunicazione in presenza, alla capacità di analisi e alla visione del futuro si sono sostituiti interlocutori fantasmatici immersi in un presente continuo e sempre visualizzabile attraverso uno schermo. Il soggetto capace di annullarsi in una folla che marcia per un’azione comune, ha ceduto il passo a uno sciame digitale di individui anonimi e isolati, che si muovono disordinati e imprevedibili come insetti. Han si interroga su ciò che accade quando una società – la nostra – rinuncia al racconto di sé per contare i “mi piace”, quando il privato si trasforma in un pubblico che cannibalizza l’intimità e la privacy. E su che cosa comporta abdicare al significato e al senso per un’informazione ovunque reperibile ma spesso non attendibile.
- 2014
- 2013
In questo agile saggio, Byung-Chul Han analizza il controllo delle passioni e delle pulsioni nella società contemporanea come uno strumento essenziale attraverso il quale il potere “addomestica” e manipola la loro forza liberatoria, capace di turbare ogni ordine e modello. Assediato da questo controllo, l’individuo non è piú capace di amare e si abbandona a una sessualità sempre uguale. Stiamo diventando immuni all’eros?
- 2012
Byung-Chul Han analizza il disagio dell’individuo tardo-moderno nell’odierna società della prestazione e della competizione. L’ossessione dell’iperattività, dell’eccesso produttivo e del multitasking produce disturbi di natura depressiva e nevrotica, nel quadro di una generale incapacità di gestire la “negatività” dell’esperienza. Una denuncia della “società della stanchezza”, in cui ogni reazione al modello sociale dominante rischia di essere inibita da un senso d’impotenza.