Joachim ha diciott'anni quando, grazie a una borsa di studio vinta per meriti nella pallacanestro (così racconta), lascia la cittadina di provincia nel Nord della Germania in cui è cresciuto, diretto in quell'America lontana che può finalmente offrirgli un mondo nuovo, una fuga in avanti. In realtà, non c'è nessuna borsa di studio (sono i nonni a pagargli il programma di scambio) e la vastità delle praterie intorno a Laramie, Wyoming, la regione selvaggia dove una bizzarra famiglia si è offerta di accoglierlo per un anno, talvolta lo fa sentire minuscolo. La spensieratezza della nuova esperienza verrà rotta da una telefonata improvvisa. La notizia di un incidente lo costringerà a rientrare prima del previsto e a confrontarsi con un dolore che cambia tutto. Delicato ed esilarante romanzo di formazione su amore, perdita e affermazione di sé, con la sua comicità trascinante alternata a toni malinconici, Tutti i morti volano in alto ha segnato per Meyerhoff l'inizio di una strepitosa carriera, che ne ha fatto uno degli autori simbolo della nuova narrativa tedesca, tra i più amati di sempre.
Joachim Meyerhoff Ordine dei libri
1 gennaio 1967







- 2019
- 2015
Com’è crescere in mezzo a centinaia di malati di mente? Figlio del direttore di un istituto psichiatrico per ragazzi, per il giovane eroe di questo romanzo la cosa è del tutto normale - e oltretutto, a lui piace molto. Con tenerezza e molto buon umore, Meyerhoff racconta di una strana famiglia che abita in uno strano posto, con un padre grasso, lettore compulsivo, una madre che deve fare i conti col suo ruolo di casalinga e tre fratelli in lite perenne. Unico «sano» tra bambini e ragazzi affetti dai disturbi più bizzarri, Joachim ha un criterio tutto suo per stabilire cosa è «normale» e cosa invece non lo è. Un romanzo di una comicità trascinante e al tempo stesso profondamente malinconico e umano.