Leggende e fiabe
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Il sedicenne Karl Rossmann viene mandato dai genitori in America, come punizione per aver sedotto una cameriera nella natia Praga. Accolto in casa di un ricco zio, ne è poi bruscamente scacciato senza una vera colpa. Sempre senza colpa, verrà , verrà licenziato dall'albergo in cui aveva trovato lavoro come lift, finendo per essere assunto nel "Grande teatro" di Oklahoma. A questo punto il romanzo si interrompe. Incompiuto come Il Castello, America è da alcuni considerato il più "vivace" romanzo kafkiano. Ma a ben vedere, la storia trasmette al lettore la stessa carica di angoscia degli altri due romanzi e il candido e cavalleresco Rossmann, così ingiustamente perseguitato,ricorda il tono assurdo e surreale di alcuni personaggi di Chaplin e di Buster Keaton.
Le difficoltà, i "traviamenti", le inquietudini, gli slanci e le ombrosità dei tormentati anni della giovinezza rivivono splendidamente descritti in questi due racconti, tra i più significativi della produzione giovanile hessiana. Ne Il miglioratore del mondo (1906) Hesse riflette con ironia affettuosamente partecipe e particolare finezza psicologica sul travaglio dei ragazzi al loro primo impatto con il mondo "adulto". Ma se anche Emil Kolb è un giovane che intraprende il suo cammino verso la crescita e la maturità, cercando tra mille ostacoli di emergere da una realtà provinciale piccolo borghese in cui stenta a riconoscersi, è certo che Hesse non si limita in questo caso a condannare i falsi valori di un determinato vivere sociale, ma tende piuttosto a sottolineare l′effettiva incapacità del giovane protagonista di produrre una valida alternativa e a rilevare nel suo comportamento l′assenza di una positiva volontà di cambiamento.
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Resoconto di alcuni mesi di viaggio (dal settembre all'inverno del 1911) trascorsi da Hesse nel lontano Oriente e precisamente nella Malesia occidentale, a Sumatra e nell'isola di Ceylon, quest'opera, pur nei limiti di un rapido anche se lucido e intelligente ritratto dei paesi visitati, contiene già, nelle sue pieghe, quelle Indie minori, quel fantasma dell'Oriente mitico, «casa e gioventù dell' anima e unione di ogni tempo», che tanto peso avrebbe avuto sul suo futuro sviluppo di narratore e, attraverso i suoi romanzi, sui giovani delle ultime generazioni che lo hanno oggi imprevedibilmente riscoperto. «La vera passione per i viaggi non è niente di più e di meglio della voluttà di pensare intrepidamente, di mettersi il mondo sossopra, di voler avere risposte da tutte le cose, uomini e avvenimenti. Non la si può tacitare con progetti, ne soddisfare con libri: chiede e costa di più, bisogna impegnarvi il cuore» (H. Hesse)