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Federica Aceto

    Hotel World
    La bellezza delle cose fragili
    • 2013

      Kweku Sai è morto all'alba, davanti al mare della sua casa in Ghana. Quella casa l'aveva disegnata lui stesso su un tovagliolino di carta, tanti anni prima: un rapido schizzo, poco più che un appunto, come quando si annota un sogno prima che svanisca. Il suo sogno era avere accanto a sé, ognuno in una stanza, i quattro figli e la moglie Fola. Una casa che fosse contenuta in una casa più grande - il Ghana, da cui era fuggito giovanissimo - e che, a sua volta, contenesse una casa più piccola, la sua famiglia. Ma quella mattina Kweku è lontano dai suoi figli e da Fola. Tra loro, adesso, ci sono «chilometri, oceani, fusi orari (e altri tipi di distanze più difficili da coprire, come il cuore spezzato, la rabbia, il dolore calcificato e domande che per troppo tempo nessuno ha fatto)». Perché il chirurgo più geniale di Boston, il ragazzo prodigio che da un villaggio africano era riuscito a scalare le più importanti università statunitensi, il padre premuroso e venerato, il marito fedele e innamorato, oggi muore lontano dalla sua famiglia? Lontano da Olu, il figlio maggiore, che ha seguito le orme del padre per vivere la vita che il genitore avrebbe dovuto vivere. Lontano dai gemelli, Taiwo e Kehinde, la cui miracolosa bellezza non riesce a nascondere le loro ferite. Lontano da Sadie, dalla sua inquietudine, dal suo sentimento di costante inadeguatezza. E lontano da Fola, la sua Fola. Ma le cose che sembrano più fragili, come i sogni, come certe famiglie, a volte sono quelle che si rivelano più resistenti, quelle che si scoprono più forti della Storia (delle sue guerre, delle sue ingiustizie) e del Tempo. L'esordio di Taiye Selasi è un romanzo su una famiglia contemporanea, un affresco potente e vertiginoso del mondo globalizzato (non a caso è stata proprio lei a coniare il termine, subito entrato nel linguaggio comune, di «afropolitan» per descrivere quei figli dell'immigrazione degli anni Sessanta e Settanta, brillanti, privi di complessi d'inferiorità, lontani da ogni stereotipo «etnico»), ma anche un'elegia, delicata, intima, sulla perdita e sulla bellezza.

      La bellezza delle cose fragili
    • 2004

      Hotel World

      • 212pagine
      • 8 ore di lettura

      «Hotel World è tutto quello che un romanzo dovrebbe essere: inquietante, rassicurante, divertente, provocatorio, triste, sgarbato, pieno di bellezza. Un libro coraggioso e brillante che lascia senza fiato». The Independent Una storia che comincia dalla fine, cinque donne i cui destini si incrociano sullo sfondo del lussuoso Global Hotel: un fantasma che cerca di trattenere i colori, i sapori, i ricordi, le parole, prima che il mondo svanisca per sempre, una barbona ossessionata dagli spiccioli e dalla poesia metafisica, una receptionist afflitta da una misteriosa malattia che le fa dimenticare tutto tranne i jingle delle pubblicità televisive, una giornalista bugiarda patologica con la passione per il porno e una ragazzina che cerca di scoprire se sua sorella si è suicidata o è stata vittima di un assurdo incidente. Un tour de force stilistico, un racconto ipnotico, Hotel World è il rovesciamento postmoderno del memento mori medievale: ricorda che devi vivere. Il libro è stato tradotto con il contributo dello Scottish Arts Council.

      Hotel World