Una confessione a cuore aperto sulla propria vita, ironica, cinica e severa. Zeno e un antieroe indimenticabile: “Ci sono tre cose che dimentico sempre: nomi, facce, la terza non ricordo”. Un capolavoro della letteratura europea del 900 in cui si racconta la storia tragicomica di un uomo, Zeno Cosini, che sotto consiglio del suo psicanalista ripercorre i momenti della sua vita. Zeno viene da una famiglia ricca di Trieste, vive nell’ozio e ha un rapporto difficile con il padre. Nell’amore, con gli amici, nel lavoro si sente sempre inadeguato e cio gli fa credere di avere una grave malattia. In realta scoprira piu tardi che non e lui il malato ma la societa in cui vive.
Italo Svevo Ordine dei libri
Italo Svevo, nato Aron Hector Schmitz, è riconosciuto come un pioniere del romanzo psicologico in Italia. Le sue opere, in particolare il celebre romanzo modernista 'La coscienza di Zeno', hanno avuto un impatto significativo sul movimento letterario e lo hanno affermato come una voce distintiva. Svevo ha approfondito le complessità della psiche umana con un'introspezione penetrante. La sua scrittura è caratterizzata da una profonda esplorazione della vita interiore dei suoi personaggi.







- 2016
- 2004
Romanzi e continuazioni
- 1956pagine
- 69 ore di lettura
- 2003
Giovane e romantico ufficiale, da poco inurbato a Trieste, Alfonso Nitti divide le sue giornate fra la monotonia del lavoro d'ufficio e una squallida camera d'affitto, compensando le frustrazioni della routine quotidiana con l'inquieta dolcezza della fantasia, popolata di sogni di grandezza e di rivalsa. Ma quando, insperata, gli si presenta l'occasione di rovesciare la propria sorte conquistando l'amore della ricca Annette Maller, egli si mostra incapace di sfruttare tempestivamente il successo, esitante di fronte a una scelta che nell'intimo lo sconcerta. Dilaziona i tempi, torna al paese nativo in una vana ricerca della propria autenticità, creando, con la sua stessa lontananza, le premesse dello scacco che lo condurrà al suicidio.
- 1995
- 1993
- 1992
- 1988
Incoraggiato dal genio di James Joyce, e sostenuto da Montale in un momento in cui era ignorato dalla critica, Ettore Schmitz, in arte Italo Svevo, è oggi considerato uno dei più importanti narratori italiani del primo Novecento. Questo volume raccoglie i racconti che scrisse nell’arco della sua intensa attività letteraria, stroncata dal terribile incidente stradale in cui perse la vita il 13 settembre del 1928. Da La tribù (1897) a Il vecchione, rimasto incompiuto e pubblicato postumo, passando per testi come L’assassino di via Belpoggio (1890), La madre (1924), Una burla riuscita (1926), Vino generoso (1927), l’antologia riassume tutte le tematiche che hanno contraddistinto l’opera del grande autore triestino: l’inettitudine e la mediocrità piccolo borghese, i vizi e le nevrosi dell’uomo comune. Un testo fondamentale che svela, tra l’altro, pagina dopo pagina, l’importanza dell’incontro tra l’autore e la psicoanalisi.
- 1987
Senilità
- 191pagine
- 7 ore di lettura
Scritto nel 1898 ha per protagonista un uomo abulico e infelice, incapace di affrontare la realtà e che ad essa costantemente soccombe, ma che al tempo stesso tenta di nascondere a se stesso la propria inettitudine, sognando evasioni, cercando diversivi, giustificazioni e compensi. Attraverso una lucida analisi dei processi dell'inconscio, delle sue canalizzazioni e delle sue mascherature, Svevo smonta l'io del protagonista, rivelando le complesse stratificazioni della psiche umana, la sua fluente instabilità, in cui passato e presente, ricordi e desideri si intrecciano e si condizionano reciprocamente. Dall'incipit del libro: "Subito, con le prime parole che le rivolse, volle avvisarla che non intendeva compromettersi in una relazione troppo seria. Parlò cioè a un dipresso così: – T'amo molto e per il tuo bene desidero ci si metta d'accordo di andare molto cauti. – La parola era tanto prudente ch'era difficile di crederla detta per amore altrui, e un po' più franca avrebbe dovuto suonare così: – Mi piaci molto, ma nella mia vita non potrai essere giammai più importante di un giocattolo. Ho altri doveri io, la mia carriera, la mia famiglia."
- 1986





