Karl Jaspers Libri
Karl Jaspers, originariamente medico e psichiatra, si dedicò alla filosofia per affrontare le profonde questioni dell'esistenza umana e della psicopatologia. Il suo lavoro iniziale rivoluzionò la diagnosi psichiatrica enfatizzando il metodo biografico, analizzando i sintomi nel contesto di vita del paziente anziché concentrarsi esclusivamente sul loro contenuto. Questo approccio ha plasmato in modo significativo la pratica psichiatrica moderna. Successivamente, le sue indagini filosofiche ampliarono questi temi, esplorando preoccupazioni esistenziali e affermandolo come un pensatore di rilievo nel discorso intellettuale europeo.







La questione della colpa
- 140pagine
- 5 ore di lettura
Scritto subito dopo la disfatta della Germania nella seconda guerra mondiale, questo saggio è al tempo stesso una breve, densa trattazione elaborata da uno dei massimi filosofi del Novecento intorno al concetto di "colpa" (nelle sue differenti specificazioni di colpa criminale, politica, morale, metafisica), e una lucida riflessione condotta da un tedesco sui tedeschi e sul nazismo, sulla colpa della Germania hitleriana (il passato) e sulla possibile rinascita della Germania libera (il futuro) sulle basi di un incerto presente (l'immediato dopoguerra).
E' possibile vedere nella "follia" l'origine del "genio". Oppure il genio per manifestarsi deve avere il sopravvento sulla follia? In questo studio Karl Jaspers, spostando l'analisi dal generale al concreto, e unendo al sapere specialistico nutrito dal contatto diretto con i malati la consapevolezza che "non ci si debba piegare di fronte all'incomprensibile", ripercorre i momenti in cui la malattia entra nella vita dell'artista fino a trasfigurarne l'opera. E' il caso di Strindberg, ossessionato dalla mania di persecuzione, creatore di mondi sempre nuovi in cui finisce per distruggersi. Ma è anche il caso di Van Gogh, ripiegato su se stesso e sulla propria tecnica di pittura, in un continuo che lo porterà alle estreme conseguenze artistiche ed esistenziali.
In un momento in cui il disordine sembra regnare nei ragionamenti e la voce del più forte sembra nuovamente prevalere, rileggere queste pagine di Jaspers ci aiuta a ritrovare il significato di concetti come ragione, verità, realtà, democrazia, politica. Karl Jaspers (1883-1969) insegnò a Heidelberg fino al 1937 quando ne fu allontanato per aver sposato un'ebrea. Dopo un breve rientro in Germania appena finita la guerra, sì stabilì definitivamente a Basilea dove continuò a insegnare fino alla morte.
Per ogni mentalità autoritaria "la filosofia è qualcosa di pericoloso, perché sconvolge l'ordine, alimenta lo spirito di insubordinazione e quindi la rivolta". Così Karl Jaspers in una conferenza alla radio ripresa nel capitolo che apre questo volume. Nasce da qui "Introduzione alla filosofia", che tocca tutti i grandi temi di questa singolare disciplina: Dio e l'anima, il mondo e la coscienza, l'etica e il senso della vita. In pagine cui il tempo non ha tolto splendore, Jaspers ci invita a un esercizio di pensiero che è un modo di articolare la nostra libertà. Come ebbe a scrivere Pietro Chiodi nel suo commento al testo, "la mancanza di un sapere assoluto non rappresenta un impoverimento dell'essere umano ma la sua suprema ricchezza".