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Lucía Etxebarria

    7 dicembre 1966

    La scrittura di Lucía Etxebarria esplora le complessità dell'amore, della sessualità e dell'identità femminile, spesso con una prospettiva femminista. Il suo stile è energico e diretto, caratterizzato dall'uso di un linguaggio contemporaneo e da riferimenti alla cultura pop. Etxebarria indaga le intricate relazioni umane e la ricerca di significato nel mondo moderno. Le sue opere riflettono un impegno verso una rappresentazione onesta e senza compromessi della vita.

    Lucía Etxebarria
    Di tutte le cose visibili e invisibili. Amore e altre menzogne
    Noi che non siamo come le altre
    Io non soffro per amore
    Il vero è un momento del falso
    Amore, Prozac e altre curiosità
    Una donna in bilico
    • 2011

      In una pineta alla periferia di Madrid viene ritrovato il corpo di Pumuky, cantante e leader di uno dei gruppi rock del momento. Morto per un colpo alla testa, a ventisette anni. Tutto fa pensare a un suicidio, ma qualcuno ipotizza che sia stato ucciso: magari dal suo migliore amico, o forse dalla sua ex, o da un pusher a cui doveva dei soldi. Il mondo di Pumuky era segnato da fragilità ed eccessi: il grande vuoto per la perdita della madre, l'abuso di cocaina, l'attrazione per donne spesso più mature, l'amicizia quasi morbosa con Mario e Romano con cui ha poi fondato la band dei Sex and Love Addicts. A raccontare la sua vita e a dare conto della sua morte vengono chiamati tredici "testimoni", le persone che più gli erano vicine, legate a lui e fra loro da una fitta rete di relazioni, professionali e affettive.

      Il vero è un momento del falso
    • 2009

      Io non soffro per amore

      • 280pagine
      • 10 ore di lettura

      Smettere di soffrire per amore si può. Parola di Lucía Etxebarría. Tutto sta nello sfatare certi miti e nel saper lavorare su se stessi. Cosa regala, infatti, l'amore? La sensazione inebriante di toccare il cielo con un dito, di sentire che siamo creature uniche e meravigliose, indispensabili per il prossimo come l'aria che respira? Ci rende infinitamente sicuri di noi? La realtà è spesso assai diversa. Dietro donne e uomini che si accaniscono a voler assomigliare ai modelli imposti dai media, che sfilano per le strade sfoggiando vestiti identici, con corpi smilzi a forza di patire la fame e con relazioni all'apparenza felici, si nascondono quasi sempre un'insicurezza di base e l'incapacità di volersi bene veramente o almeno di accettarsi. Ci sono persone scontente di sé, perché qualcuno le vuole cambiare, oppure le svaluta, o perché nel partner cercano, sbagliando, una figura parentale. A tutti costoro, senza distinzione di genere, gusti sessuali o ambiente sociale, l'autrice mette a disposizione la propria esperienza diretta di donna disinibita e in apparenza scanzonata, ma capace di un'autoanalisi sincera. Lo fa senza imbarazzi, mezzi termini o inibizioni: ricorda a maschi e femmine che a contare davvero non è l'immagine, ma l'indipendenza di giudizio. Conquistandola sarà più facile piacere a se stessi, instaurare un rapporto sereno con gli altri e riuscire finalmente a dire basta con le pene d'amore.

      Io non soffro per amore
    • 2006

      Una donna in bilico

      • 414pagine
      • 15 ore di lettura

      Eva ha cercato a lungo di annegare nell’alcol il proprio senso di inadeguatezza, il rapporto irrisolto con un corpo procace, la presenza di un fratello arrogante e di due sorelle fin troppo perfette. Si è infilata in relazioni sbagliate, accecata a volte dal fascino di una chitarra, altre dalla passione di una sera, spinta da un bisogno di legittimazione e convinta che solo l’amore e il consenso altrui potessero offrirgliela. Poi cambia qualcosa. Durante un soggiorno a New York il caso le fa incontrare un ragazzo. È la sua prima grande scommessa: in notti di dolcezza verrà concepita Amanda. A lei scrive una lunga lettera in forma di diario in cui confessa tutte le ossessioni che le hanno dannato la vita. Mentre la sua vicenda prende forma sulla carta, Eva perde la madre e scopre alcuni segreti di famiglia. È il secondo grande passo verso l’affermazione di sé: la presa di coscienza che anche i genitori hanno incertezze e lati oscuri, dolori e fragilità; la consapevolezza che vivere significa mettersi in gioco e smettere di essere solo la figlia, la sorella, la moglie di qualcuno. E soprattutto sentirsi spesso in bilico.

      Una donna in bilico
    • 2005
    • 2002

      Ruth è una regista di successo, una donna calda e appassionata, alta e imponente, dorata come il riflesso biondo rame dei suoi capelli. Circondata per mestiere dai nomi più cool dello spettacolo, frequentatrice di ambienti underground, si lascia scorrere addosso le mode, indifferente all’apparire. Juan è un giovane poeta di belle speranze, sottile e nervoso, cupo come i suoi occhi neri. Sogna la fama, gli eventi culturali madrileni, è arrivista, adora la vita di società, è un presenzialista. Si incontrano per caso, durante un servizio fotografico sugli artisti esordienti. Si annusano, si piacciono, cominciano a frequentarsi. La loro sembra una storia d’amore complicata ma piacevole. Fino a quando qualcosa va storto, il meccanismo si inceppa, il rapporto da passionale diventa morboso, intollerabile. Perché? Chi sono in realtà Ruth e Juan? A scavare si trovano sofferenze sepolte. Quelle di lei: un rapporto irrisolto con una madre morta troppo presto in circostanze misteriose, una malintesa voglia di libertà, una pesante insicurezza unita a un’esuberanza fisica di forte impatto, tentativi di suicidio; quelle di lui: una madre invadente all’eccesso, invidia per la superiorità appena intuita dell’amata, insoddisfazione profonda, l’aspirazione al successo più certa del talento, l’incapacità di accettare l’anticonformismo dell’altra, che pure l’affascina. Dall’incontro di due temperamenti ossessivi, nasce una miscela dolorosamente esplosiva: il caos che blocca la creatività, rovina la vita.

      Di tutte le cose visibili e invisibili. Amore e altre menzogne
    • 2002

      Cristina, Rosa e Ana: tre sorelle, tre donne molto diverse, tre modi di affrontare il vuoto della vita. Cristina, la barista trendy di un locale alla moda, lo riconosce e lo affoga nell’alcol, nelle droghe e negli amori di una notte. Rosa, la manager razionale, lo rifiuta e lo riempie di impegni di lavoro. Ana, la casalinga responsabile, lo lucida con la cera dei lavori domestici: pulire, cucinare, restaurare, accudire il figlio e un marito che non ama. Nessuna di loro è felice. Così, quando un evento inatteso spazza via la linda perfezione e il paravento di benessere dietro cui si nasconde Ana, le tre sorelle si scoprono simili nelle loro nevrosi, con un passato doloroso in comune e l’abbandono paterno che ha lasciato il segno.E allora, riconosciuto il nemico, sono decise a combatterlo.Insieme, sono pronte a prendere di petto la vita. Sullo sfondo di una Madrid luccicante di locali alla moda e grigia di anonimi palazzoni, Lucia Etxebarría dipinge una storia di sole donne, disincantata e divertita, dove gli uomini appaiono, spariscono come fugaci comparse.

      Amore, Prozac e altre curiosità