Un felino in crisi esistenziale, un invadente convitato peloso, una nonna vendicativa troppo affettuosa con la gatta delle graffianti, sornioni, beffardi, talvolta spietati, i tre racconti di Serena Vitale ci svelano il lato più ironico e solare di una signora della letteratura italiana, che si rivela con questo libro anche zarina indiscussa della letteratura gattesca. Ispirati alle centinaia di miniature ad acquerello dipinte per lei dal marito Vladimir Novàk, i racconti danno voce e movimento alla portentosa e multiforme galleria di felini trasformisti, creati dal pittore boemo per coprire le scritte che campeggiano minacciose sui pacchetti di sigarette. Protagonisti assoluti i due gatti di casa, i persiani Nina e Yorick, "musi ispiratori" dell'artista, i quali di volta in volta assumono vesti e personalità diverse, pur restando quello che sempre eleganti, indipendenti, affettuosi, indispensabili compagni di vita.
Serena Vitale Libri
Serena Vitale è un'autrice e traduttrice italiana la cui opera è profondamente intrecciata con la letteratura e la cultura russa. In qualità di professoressa di letteratura russa, analizza e traduce meticolosamente voci russe chiave, rendendo accessibile il loro ricco patrimonio letterario. I suoi scritti, informati da questa profonda comprensione, esplorano narrazioni uniche e sfumature culturali. Vitale eccelle nel collegare il rigore accademico con una narrazione avvincente, affermandosi come una figura significativa nello scambio letterario tra Italia e Russia.







La storia segreta del duello in cui Puškin perse la vita. «Il montaggio della Vitale è perfetto, generoso e stringente insieme. Da lettere, diari, memorie, rapporti della polizia segreta escono personaggi memorabili, frivole figurette, loschi maneggioni, spie, provocatori, potenti cortigiani, servi sciocchi. È la società stravagante e fastosa che ritroveremo in Tolstoj, ma è anche un coro del teatro classico: informatissimo e profetico, osserva impotente gli eventi precipitare giorno per giorno, ora per ora, dalla commedia, talvolta farsa, di costume, al compimento della tragedia entro un breve spiazzo sgombrato dalla neve, il 27 gennaio 1837» (Carlo Fruttero, Franco Lucentini).
Il valzer degli addii
- 246pagine
- 9 ore di lettura
"C.S.: Lei non ha parlato quasi per nulla del "Valzer degli addii". "M.K.: Eppure è il romanzo che in un certo senso mi è più caro. Come "Amori ridicoli", l'ho scritto con più divertimento, con più piacere degli altri. In un altro stato d'animo. Anche molto più in fretta." "C.S.: Ha solo cinque parti. "M.K.: Si fonda su un archetipo formale del tutto diverso da quello degli altri miei romanzi. E' assolutamente omogeneo, senza digressioni, composto di una sola materia, raccontato con lo stesso tempo, è molto teatrale, stilizzato, basato sulla forma del vaudeville." Milan Kundera, "L'arte del romanzo")
"La casa di ghiaccio" è un'immagine della Russia del passato (XVIII e XIX secolo) e insieme un atto lucido, d'impietoso amore per la terra divenuta,dopo tanti anni di consuetudine con i suoi massimi scrittori, seconda patria spirituale dell'autrice. Lasciati sullo sfondo,quasi comparse, i grandi protagonisti della storia, Serena Vitale ridà vita a una variegata folla di personaggi apparentemente marginali nelle cui gesta, l'"anima russa" si rivela con l'evidenza dell'incubo o della follia. Il libro è basato su documenti e rigorose ricerche storiche, a dimostrare i misteriosi e complessi rapporti tra verità dei fatti e finzione romanzesca.
I Grandi Tascabili - 225: Il libro del riso e dell'oblio
- 240pagine
- 9 ore di lettura
Di questo libro Kundera ha scritto: «Nel Libro del riso e dell’oblio, la coerenza dell’insieme è data unicamente dall’unicità di alcuni temi (e motivi), con le loro variazioni. È un romanzo, questo? Io credo di sì». E lo stesso vale per i numerosissimi lettori che questo libro ha avuto dal 1979 a oggi e che vi hanno riconosciuto una delle più audaci imprese letterarie del nostro tempo: un «romanzo in forma di variazioni». Cambiano totalmente i personaggi e le situazioni, in ciascuna delle sette parti in cui (come d’obbligo in Kundera) il libro si divide. Ciascuna è autosufficiente – e tutte si susseguono «come le diverse tappe di un viaggio che ci conduce all’interno di un tema, all’interno di un pensiero, all’interno di una sola e unica situazione la cui comprensione, per me, si perde nell’immensità». Su tutto, un gesto si mostra con peculiare insistenza: il tentativo di sottrarsi alla cancellazione di ciò che è avvenuto. Come dice un personaggio del romanzo: «la lotta dell’uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l’oblio».
Puškinův knoflík
- 336pagine
- 12 ore di lettura
Dokumentární román, jehož takřka detektivní zápletkou jsou okolnosti, vedoucí v lednu 1837 k osudnému souboji básníka s jeho švagrem G. Ch. de Heeckeren ďAnthèsem. Žárlivý a výbušný Puškin se touto cestou rozhodl „hájit čest“; otázkou je, zda svou, nebo své ženy nebo dokonce své švagrové, další otázkou je, kdo a proč chystal pamflety a pletichy, jimiž se snažil básníka k souboji přinutit. Autorka se opírá o řadu dokumentů – o korespondenci, deníky, paměti současníků i materiály ruské tajné policie. Některé z těchto pramenů doposud nebyly známy. A tak také přinašejí nový pohled na známé události, které dosud literární historie vykládala tendenčně a s jistou pruderií.
Ponad półtora wieku temu Puszkin zginął w pojedynku z d`Anthesem. Od tego czasu wciąż cała Rosja, a wraz z nią cały świat zadaje sobie to pasjonujące pytanie: co w istocie wydarzyło się w ostatnich miesiącach jego życia, co tak nieuchronnie doprowadziło do fatalnego pojedynku? Akcja tej powieści toczy się w salonach Petersburga, czas akcji to odwiecznie aktualny czas zmagania się subtelności z trywialnością, a decydującą poszlaką detektywistyczną jest być może brakujący guzik w futrzanej bekieszy Puszkina. Dzień po dniu, fragmenty dziennika, rozstrzygające listy z ostatniego okresu życia poety, sceny z życia społeczeństwa petersburskiego utrzymują Czytelnika w napięciu, jak powieść kryminalna. Selena Vitale, eseistka, profesor filologii rosyjskiej na uniwersytecie w Pavii, po wieloletnich studiach puszkinowskich chce rozszyfrować zagadkę śmierci poety wyłącznie w oparciu o dokumenty.
Um den tragischen Tod Alexander Puschkins, des berühmten russischen Dichters, ranken sich Legenden. Er, dem eine Wahrsagerin einst prophezeit hatte, er werde ein hohes Alter erreichen, sollte er das 37. Lebensjahr überstehen, fiel im Duell. Sein Gegner: ein junger französischer Lebemann, hartnäckiger Verehrer seiner bildschönen Frau. Sogleich war von einem Komplott die Rede. Hatten dunkle Mächte Rußland seines größten Poeten berauben wollen? Hatte man mit Bedacht einen ausgezeichneten Schützen auf das reizbare und notorisch eifersüchtige Dichtergenie angesetzt? Wer zog im Hintergrund die Fäden? Diese und viele andere Rätsel werden in Puschkins Knopf gelöst. Serena Vitale hat samt und sonders authentisches, brisantes, zum Teil von ihr in europäischen Adelsarchiven entdecktes Brief- und Tagebuchmaterial kunstvoll zu einem an Dramatik nicht zu überbietenden Roman zusammengestellt, einem Roman, der Puschkins letztes Lebensjahr rekonstruiert - einem wahren Roman. Puschkins Knopf ist ein vielschichtiger Beziehungskrimi, ein tödliches Spiel um Liebe, Leidenschaft und Verrat - eine wahre Geschichte, die die 'gefährlichen Liebschaften' der Literatur um Längen hinter sich läßt. Und so begreift man schließlich, wie das Geheimnis eines Lebens in einem fehlenden Knopf liegen kann.