Animati da una vena ironica e polemica, gli scritti qui raccolti sono tra i più freschi e acuti tra i lavori teorici e critici di Brecht. Come ricorda Cesare Cases nella sua magistrale nota introduttiva, essi sono “spesso superiori agli scritti teatrali, in quanto meno vincolati dalla volontà precisa di fondare nuove forme e di costituire un nuovo organo. Diversi per importanza e grado di consapevolezza, i complessi polemici principali sono quelli degli scritti giovanili di ispirazione futurista e della polemica sul realismo. In entrambi, la stessa insofferenza per il compiuto, il classico, il monumentale, per la psicologia e per lo ‘stile associativo’. La seduzione, il golfo mistico della parola in cui il lettore sprofonda come in una poltrona, per Brecht, appartengono irrimediabilmente all’Ottocento”.Questa raccolta, riproposta con una postfazione di Marco Castellari, è un’opera fondamentale per comprendere e riscoprire il pensiero di un gigante della letteratura.
Bertolt Brecht Ordine dei libri
Bertolt Brecht fu un poeta, drammaturgo e regista teatrale tedesco che trasformò radicalmente il teatro del XX secolo. Il suo "teatro epico" sintetizzò teoria e pratica, utilizzando il palcoscenico come forum per idee politiche ed estetica critica. Brecht mirò a "ri-funzionalizzare" la produzione teatrale per nuovi usi sociali, distinguendosi da altri approcci d'avanguardia. La sua forma innovativa, che fuse temi popolari con estetica sperimentale, creò un realismo modernista con un impatto duraturo sul dramma, sul cinema e sulla pratica teatrale in tutto il mondo.







- 2019
- 2016
È in una Cina immaginaria che Brecht decise di trasporre narrativamente, con divertito coraggio, i tempi oscuri e turbolenti in cui la Storia gli diede in sorte di vivere. Cominciato durante l’esilio e rimasto frammentario dopo oltre un decennio di lavoro, Il romanzo dei tui è una satira feroce degli intellettuali che affittano a cottimo al migliore offerente il proprio ingegno: i «tui». Dal mare dell’imbecillità umana emerge qui un arcipelago di aneddoti, storielle, parabole e corrosivi esercizi di umorismo che mettono alla berlina tutti i grandi ideologi dell’Occidente e forniscono anche una diagnosi inaspettata e spiazzante dell’ascesa di Hitler. Un geniale e comico breviario sul cattivo uso dell’intelletto che zigzaga tra apologhi memorabili, trattati stravaganti (compreso uno sull’arte del leccapiedi) e racconti arguti, consegnandoci una requisitoria serrata e farsesca contro ogni pensiero fumoso e servile. Un tesoro di caustica comicità proposto per la prima volta al pubblico italiano.
- 2004
- 2001
- 2000
- 1998
Negli anni '60 il teatro di Brecht conosce una stagione di particolare fortuna, grazie anche alle memorabili regie di Giorgio Strehler per il Piccolo Teatro di Milano. Dopo una lunga parentesi in cui sembrava dimenticato, il teatro di Brecht è ora al centro di nuove letture e interpretazioni. La ricorrenza del centenario della nascita offre l'occasione di un bilancio distaccato, cui possono concorrere il nuovo saggio introduttivo che Cesare Cases ha steso appositamente per questa edizione, e l'ampio apparato informativo di schede e di note desunto dall'edizione critica, pubblicata in Germania a cura di Helmut Riediger
- 1994
Leben des Galilei
Vita di Galileo
«Wir können nicht Maschinerien für das Hochpumpen von Flußwasser erfinden, wenn wir dir größte Maschinerie, die uns vor Augen liegt, die der Himmelskörper, nicht studieren sollen. Die Winkelsumme im Dreieck kann nicht nach den Bedürfnisse der Kurie abgeändert werden.» «Come possiamo scoprire le macchine che regolano il Corso die fiumi, se ci si fa divieto di studiare la più grande macchine che sta innanzi ai nostri occhi, quella die corpi celesti! E la somma degli angoli di un triangolo non può variare a seconda degli interessi della Curia.» Il drammaturgo tedesco rielaborò, in tre distinte riprese, fino a pochi mesi dalla morte, questo dramma, che egli considerava centrale nella sua produzione. Ed ancora oggi l'opera è considerata il «testamento spirituale» di Brecht, sia sul piano drammaturgico che su quello morale, per il ritratto fortemento chiaroscurato e volumente contradditorio del grande scienziato pisano, la cui indefessa ricerca della verità di trasforma a poco a poco in una sorta di vizio, di personale, quasi narcisistica «incontinenza» intellettuale. La presente edizione, oltre ad un'ampia introduzione, si avvale di una messa a punto definitiva, a cura di Giuseppina Oneto, dell'ormai «classica» traduzione di Emilio Castellani.
- 1993
Vita di Galileo
- 150pagine
- 6 ore di lettura
Frutto di diverse stesure, la commedia nasce negli anni che precedono immediatamente la Seconda guerra mondiale e che vedono sperimentare e utilizzare a fini bellici la scissione dell'atomo, gli anni in cui si compie definitivamente una paurossa frattura tra progresso tecnico e progresso sociale. La figura di Galileo, lo scienziato che con le sue rivoluzionarie intuizioni rischia di mettere a repentaglio gli equilibri teologici e sociali del suo tempo e che si piega alla ritrattazione per timore della tortura e per mancanza di agonismo eroico, è la metafora dello scienzito moderno, dell'intellettuale perseguitato dall'inesorabile binomio scienza-fanatismo. Eppure, nonostante il suo intimo dissidio, la sua contraddittorietà, questo Galileo brechtiano è figura umanamente ricca, moderna proprio perché, pur asserendo in modo geniale la verità contro l'ignoranza, la superstizione e il conformismo, egli resta in bilico perenne tra due fronti. Dramma implicitamente antiatomico, "Vita di Galileo" mantiene oggi, al di là della sua straordinaria efficacia scenica, una notevole attualità proprio tematizzando la figura degli scienziati "deboli", subalterni al potere politico, "gnomi" venali, troppo spesso privi di coraggio etico.
