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Boris AkuninOrdine dei libri
20 maggio 1956
Questo autore porta magistralmente in vita la Russia zarista attraverso avvincenti narrazioni poliziesche. Le sue opere sono celebrate per le loro intricate trame e la creazione di personaggi memorabili come Erast Fandorin. L'autore combina abilmente il dettaglio storico con le convenzioni del genere poliziesco, offrendo ai lettori un viaggio immersivo in un'epoca passata. La sua voce distintiva e il suo estro narrativo rendono i suoi contributi alla letteratura contemporanea significativi e accattivanti.
Mosca, Settimana Santa, 1889. L'antica capitale russa cade nel terrore di un maniaco - si tratta di un folle che, nei bassifondi, uccide le sue vitime per disporne i pezzi in un macabro trofeo. Il cimitero dei poveri viene rivoltato, svelando orrori inimm
Dalla stazione di Mosca sta per partire un treno speciale, il cui scopo è mettere in salvo il generale minacciato dalla neonata cellula terroristica Gruppo Combattente. A garantire la sicurezza dell'alto ufficiale è stato chiamato Erast Fandorin, consigliere di stato, abile stratega, investigatore infallibile. Perciò, quando un uomo dalle tempie brizzolate, dai baffi sottili e afflitto da una lieve balbuzie si presenta nel suo vagone, il generale lo accoglie fiducioso. E viene assassinato.
Chiamata a far luce sulle misteriose morti dei cani di una nobildonna di provincia - zia del vescovo Mitrofanij - suor Pelagija si imbatte in una serie di efferati omicidi. Tutti i cadaveri rinvenuti sono stati decapitati e la polizia locale, influenzata dal potente clero ortodosso della zona, tenta di insabbiare il caso attribuendone la causa a recrudescenze di paganesimo.Questo romanzo è il primo libro della trilogia che B. Akunin, saggista,traduttore e narratore moscovita di origini georgiane, ha dedicato alla figuradi Pelagija: investigatrice dall'intelligenza acuta e dall'aria di ragazzina svampita.
Si chiama gambetto l'inizio di una partita a scacchi in cui si sacrifica all'avversario un pezzo per raggiungere una superiorita strategica." E' questa la metafora che racchiude l'incalzante spy-story firmata B. Akunin, ambientata sullo sfondo della guerra russo turca nei Balcani. E' il 1877 e una giovane donna russa, Varja, decide di raggiungere il fidanzato sul fronte bulgaro, sfidando le convenzioni del tempo e soprattutto i pericoli del campo di battaglia. L'indipendente e coraggiosa fanciulla viene scortata dal detective Erast Fandorin, agente volontario del controspionaggio che si muove sicuro tra infidi scenari guidato dal suo formidabile intuito. Giunta al campo, l'attraente Varja entra a far parte del circolo di ufficiali e giornalisti dove e circondata da mille piu o meno oneste attenzioni che segretamente lusingano e al contempo irritano il suo indomito spirito femminista. Ma mentre impara a conoscere gli intrighi e le strategie del mondo militare, viene coinvolta direttamente nell'azione in seguito all'accusa di spionaggio mossa al fidanzato e si impegna a scagionarlo cercando il vero colpevole. Chi sara il doppiogiochista tra i bellimbusti che la attorniano? Forse il disinvolto, colto giornalista francese o il corrispondente irlandese di poche parole? Il conte Zurov dalla galanteria invadente o il colonnello Lucan, rozzo e avventato? In un magistrale racconto, la seconda, imperdibile avventura di Fandorin - gia protagonista del precedente romanzo di Akunin, La regina d'inverno -, animata dalla vivace caratterizzazione dei personaggi, ma soprattutto dal riuscitissimo controcanto tra il solitario, lucido e compostissimo investigatore, eroe (volto mesto, e la spumeggiante, sincera e accattivante Varja, che mette a soqquadro l'ordine militare e scioglie il cuore indurito del suo maliconico sognatore...