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Alexander Pope

    21 maggio 1688 – 30 maggio 1744

    Alexander Pope è generalmente considerato il più grande poeta inglese del XVIII secolo, celebrato per la sua tagliente poesia satirica e la sua influente traduzione di Omero. Si posiziona come il terzo scrittore più citato nella lingua inglese, una testimonianza del suo duraturo impatto. La maestria di Pope nel distico eroico gli permise di creare versi di eleganza e precisione ineguagliabili.

    Alexander Pope
    The Temple of Fame: A Vision
    The Poetical Works of Alexander Pope. Ed. by R. Carruthers
    Alexander Pope: Selected Poems
    Iliade
    The Odyssey
    Biblioteca Adelphi - 550: Il ratto del ricciolo
    • 2009

      Biblioteca Adelphi - 550: Il ratto del ricciolo

      Testo inglese a fronte

      • 168pagine
      • 6 ore di lettura

      Un certo Lord Petre ebbe l’ardire di tagliare surrettiziamente un ricciolo di Lady Arabella Fermor – e il gelo calò fra le due famiglie. Finché un giovane e già celebre poeta ricevette il delicato incarico di scrivere un testo che contribuisse a rasserenare gli animi. Futile occasione, si direbbe: se non che l’artista interpellato era il beffardo e geniale Alexander Pope, «piccolo usignolo» della Chiesa cattolica nell’Inghilterra settecentesca. Così solleticato, Pope compose un poemetto che per inventiva, passionalità ed estro poetico tocca punte di epicità omerica: non per niente lavorava a quel tempo a una memorabile traduzione dell’Iliade. La sua, però, è una guerra in miniatura, incentrata sull’eterna, risibile guerra dei sessi, dove l’infinitesimale, come in un reame gulliveriano – lo ha notato Peter Ackroyd –, giganteggia: «houppettes, nèi, ciprie, bibbie, billets-doux» recita un verso. Inutile dire che Il ratto del ricciolo riscosse un immediato, immenso successo di pubblico e suscitò inviperite reazioni nella buona società. Ma Pope non era tipo da subire passivamente le rampogne. E per ribattere trovò la soluzione ideale: si sobbarcò alla – per così dire – pars deconstruens, e scrisse un commento che è una chiave di lettura ultratendenziosa della sua stessa opera nonché la satira di ogni pretesa interpretativa. Utilizzando argomenti «coerenti e inconfutabili», stigmatizzò la fobia papista che avvelenava il clima inglese, fustigò pedanti e petulanti – e inventò una nuova forma di autopromozione.

      Biblioteca Adelphi - 550: Il ratto del ricciolo