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Carlo Cassola

    Questo autore divenne noto per la sua attenzione alla vita quotidiana e al lirismo intimo. Le sue prime opere, fortemente influenzate da Joyce, si concentrarono su esperienze umane ordinarie, segnando un primo passo verso il suo stile caratteristico. I romanzi successivi, spesso ambientati nel paesaggio toscano, esplorarono temi del neorealismo e della resistenza, pur conservando il suo caratteristico tono intimo. Nonostante un'accoglienza critica mista, la sua opera rimase dedicata a 'squarciare il velo opaco che nasconde le cose', riflettendo una profonda sfiducia nella storia ed esplorando l'equilibrio tra saggezza e rassegnazione.

    Carlo Cassola
    Monte Mario
    Un uomo solo
    Il cacciatore
    La zampa d'oca
    La ragazza di Bube
    Fausto e Anna
    • 2011

      Scrittori moderni: Il taglio del bosco

      • 504pagine
      • 18 ore di lettura

      Opera dalla genesi complessa, meditata da Cassola per oltre un decennio a partire dal nucleo di un racconto dal medesimo titolo, "Il taglio del bosco" vide la luce nella sua forma definitiva, qui riproposta per la prima volta, nel 1959 da Einaudi. Si tratta di una raccolta di "racconti lunghi e romanzi brevi" che ruotano intorno al tema della perdita degli affetti (tema che divenne dominante nella produzione dello scrittore soprattutto dopo la scomparsa della moglie, avvenuta nel 1949) cui si aggiunge quello dell'impegno civile. L'introduzione è dello scrittore Manlio Cancogni, vincitore dello Strega nel 1973 con "Allegri, gioventù", che conobbe molto bene Cassola e ne fu intimo amico.

      Scrittori moderni: Il taglio del bosco
    • 1995
    • 1990

      Fausto e Anna

      • 328pagine
      • 12 ore di lettura

      Scritto nel 1949 il romanzo, ambientato nell’Italia degli anni quaranta e di decisa ispirazione autobiografica, fu pubblicato nel 1952 , in un clima fortemente politicizzato e ricevette giudizi negativi per le sue accuse alla Resistenza. Successivamente è stato apprezzato come il racconto di una duplice disfatta, privata e politica. I due protagonisti, Fausto e Anna, si conoscono a Volterra, si innamorano finchè i loro rapporti peggiorano rapidamente fino alla rottura. Anna conosce Miro, si innamora, lo sposa e da lui ha un figlio. Da qui in poi la narrazione si sposta su Fausto il quale, dopo aver incontrato alcuni partigiani, nel pieno della guerra, si sente attratto dalla causa per cui essi combattono e decide di unirsi a loro in montagna dove partecipa ad alcune imprese. Durante una di queste, a San Ginesio, incontra Anna e i due scoprono di essere ancora innamorati. Ma un altro episodio, la sommaria uccisione di alcuni prigionieri da parte dei partigiani, mette in crisi le sue certezze e solleva dubbi di ordine etico. Fausto critica i metodi sbrigativi e cruenti dei compagni e si convince che la loro condotta non è ispirata a principi morali. La vicenda si conclude con la definitiva e doppia separazione: dai partigiani e da Anna. Infatti Fausto abbandona i compagni e, di nuovo a San Ginesio, va in cerca di Anna , ma non la trova. Incontra invece la cugina di lei , Nora, che lo esorta a non turbare più la vita di Anna.

      Fausto e Anna
    • 1981
    • 1979

      Scritto fra il '53 e il '56, "La casa di via Valadier" si compone di due racconti. Il primo, "Esialiati", narra gli sforzi, i dubbi, le frustrazioni e le amare speranze di un gruppo di operai socialisti costretti a trasferirisi a Roma dalla Toscana per sfuggire alle persecuzioni fasciste. "La casa di via Valadier" si incentra invece sulle vicende di alcuni antifascisti di estrazione piccolo-borghese: ne è protagonista Anita Turri, la vedova di un noto dirigente socialista, o piuttosto la sua casa di via Valadier, dove gli amici del marito si incontrano, discutono, lottano. Legati idealmente dalla presenza di uno stesso personaggio, Maggiorelli - un operaio socialista - e dall'ambiente romano che fa da sfondo, i due racconti propongono una cronaca precisa dell'Italia democratica durante il fascismo. Si tratta di un libro di singolare rilievo, essenziale per la comprensione della nostra storia più recente, perché in esso i disegni e gli ideali della lotta di Liberazione vengono riferiti dalla viva voce di chi di quell'epoca fu protagonista. I due racconti raggiungono la più autentica intensità nell'intima, tesa penetrazione dei personaggi, soprattutto della fragilissima Anita, della quale ha detto Michele Prisco: "è una creatura d'eccezione, non solo nella vita, ma nella vita dell'arte, che è cosa più difficile".Edizione priva di ISBNEdition without ISBNEdición sin ISBN

      La casa di via Valadier
    • 1978
    • 1976
    • 1976