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Uli Aumüller

    Sammlung Fischer: Die Pest
    L'identità
    L'ignoranza
    Il sipario
    The Second Sex
    What I Loved
    • What I Loved

      • 384pagine
      • 14 ore di lettura

      This is the story of two men who first become friends in 1970s New York, of the women in their lives, and of their sons, born the same year. Both Leo Hertzberg, an art historian, and Bill Weschler, a painter, are cultured, decent men, but neither is equipped to deal with what happens to their children - Leo's son drowns when he's 12, while Bill's son Mark grows up to be a delinquent, and the acolyte of a sinister, guru-like artist who spawns murder in his wake. Spanning the hedonism of the eighties and the chill-out nineties, this multi-layered novel combines a plot of mounting menace with a deeply moving account of familial relationships and a superbly observed portrait of an artist, set against the backdrop of a society reaching new depths of depravity in its frenetic quest for the next fashion, drug and thrill.

      What I Loved
    • 'Everyone who cares about freedom and justice for women should read The Second Sex' Guardian Simone de Beauvoir famously wrote, 'One is not born, but rather becomes, a woman'. In this groundbreaking work of feminism she examines the limits of female freedom and explodes our deeply ingrained beliefs about femininity. Liberation, she argues, entails challenging traditional perceptions of the social relationship between the sexes and, crucially, in achieving economic independence. Drawing on sociology, anthropology and biology, The Second Sex is as important and relevant today as when it was first published in 1949.

      The Second Sex
    • L'ignoranza

      • 184pagine
      • 7 ore di lettura

      Un uomo e una donna si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, che hanno abbandonato vent’anni prima scegliendo la via dell’esilio. Riusciranno a riannodare i fili di una strana storia d’amore, appena iniziata e subito inghiottita dalla palude stigia della storia? Il fatto è che dopo una così lunga assenza «i loro ricordi non si somigliano». Crediamo che i nostri ricordi coincidano con quelli di chi abbiamo amato, crediamo di avere vissuto la medesima esperienza, ma è un’illusione. D’altro canto, che può fare la nostra flebile memoria? Del passato, non ricorda che una «insignificante minuscola particella senza che nessuno sappia perché proprio questa e non un’altra». Viviamo sprofondati in un immenso oblio, e ci rifiutiamo di saperlo. Solo coloro che, come Ulisse, tornano dopo vent’anni alla natia Itaca possono contemplare da vicino, attoniti e abbagliati, la dea dell’ignoranza. E solo Kundera, fra gli scrittori di oggi, poteva riuscire a trasformare temi vertiginosi come l’assenza, la memoria, l’oblio, l’ignoranza in materia romanzesca e orchestrare con essi una magistrale, toccante polifonia.

      L'ignoranza
    • Vi sono situazioni in cui per un istante non riconosciamo chi ci sta accanto, istanti in cui l'identità dell'altro si cancella, mentre, di riflesso, dubitiamo della nostra. Solo Kundera poteva trasformare una percezione così segreta e sconcertante in materia romanzesca – e farne uno dei suoi libri più dolorosi e illuminanti. «Di questo ultimo libro, intiepidito dalla luce rosea della vecchiaia, posso dire soltanto una parola: è perfetto. Non c'è personaggio, episodio, immagine, parola, spazio bianco, virgola: non c'è luogo dell'incantevole intreccio che sia segnato da una minima ombra. Nessuno scrittore, oggi, ha l'eleganza di Kundera: la sua naturalezza; il suo tocco delicato e sovrano». Pietro Citati

      L'identità