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Franz Hessel

    21 novembre 1880 – 6 gennaio 1941

    Franz Hessel, nato a Berlino e figlio di una famiglia ebraica di banchieri, fu uno scrittore e traduttore. La sua opera letteraria si distingue per un'acuta osservazione della vita urbana e delle sue trasformazioni. Nei suoi testi catturava spesso l'atmosfera dell'epoca, i suoi umori e il suo dinamismo. Lo stile di Hessel è penetrante e al contempo lirico, permettendo ai lettori di immergersi profondamente nelle sue osservazioni dell'esistenza umana e dei cambiamenti sociali.

    Gesammelte Werke
    In Berlin
    Marlene Dietrich
    L' arte di andare a passeggio
    Gli errori degli amanti
    Berlino segreta
    • Il romanzo Berlino segreta, apparso nel 1927, sviluppa in forma narrativa gli spunti contenuti nei numerosi articoli e prose dedicati ad Hessel all’arte della flânerie, mantenendone intatte la levità e l’eleganza. La vicenda racconta l’ultima giornata di Wendelin, un giovane e affascinante studente, nella città da cui sta per prendere congedo. Con lui, con la sua eccentrica e libertina cerchia di amori e di amicizie, il romanzo ci conduce tra i salotti e le abitudine mondane di un’alta borghesia impoverita dalla grande inflazione e travolta dai mutamenti di un mondo avviato a un inarrestabile declino. Nel ritratto dell’anziano professor Clemens Kestner e nei suoi dialoghi con il protagonista, Hessel ha occasione di esporre la sua visione del mondo e la sua proposta di una garbata forma di resistenza individuale alla frenesia della modernità, fondata su una personalissima etica di rinuncia al piacere del possesso.

      Berlino segreta
    • Siamo a Berlino, alla fine della Prima guerra mondiale. È sera, la corrente elettrica è saltata e le strade sono buie. Sei personaggi, tre uomini e tre donne, si ritrovano in una sala da ballo. Le coppie si alternano, ma non c’è sentimento. Quando la musica si ferma, piomba il silenzio. Uno di loro propone di andare a casa sua a riscaldarsi con liquori e vino. Salgono le scale alla luce di una candela, si siedono sul divano, sulle poltrone, sui cuscini. Un grammofono suona, potrebbero ricominciare a ballare ma preferiscono raccontarsi delle storie. Ed ecco che lentamente prendono vita racconti in cui si condanna «un mondo in cui l’amore è il destino inevitabile e definitivo di una vita, la prima e unica passione a cui gli uomini consacrano tutta la loro esistenza». Pubblicato in Germania per la prima volta nel 1922 e inedito fino a oggi in Italia, Gli errori degli amanti è un invito al libertinaggio come antidoto all’ossessione amorosa, l’elogio di un carpe diem emotivo da parte di una generazione affamata e vitale.

      Gli errori degli amanti
    • Amico di Walter Benjamin, Franz Hessel fu al centro della vita culturale berlinese e parigina tra gli anni Venti e Quaranta. Personaggio schivo e discreto, Hessel è oggi considerato come uno dei maestri della forma breve, in cui condensa una raffinata abilità narrativa carica di suggestioni simboliche e filosofiche. “L’arte di andare a passeggio” contiene prose tratte da diverse raccolte, a coprire un arco temporale che va dal 1926 al 1933. Spesso concepiti come fiabe moderne, talvolta costruiti come passeggiate – al tempo stesso reali e metaforiche – per le vie di Parigi o di Berlino, questi testi offrono un quadro completo della poetica di Hessel, che da Baudelaire ha raccolto il testimone dell’arte della flânerie contaminandola con l’influenza della Recherche di Proust. Sacrificato dal nazismo in quanto ebreo e dimenticato nel dopoguerra, Franz Hessel è stato lentamente riscoperto in Francia e Germania che oggi lo celebra come uno dei suoi maestri; in Italia l’autore è ancora semisconosciuto ed è per questa ragione che Elliot ha deciso di riproporre al pubblico dei lettori una nuova edizione di questa splendida raccolta di suoi scritti, che così descrisse Benjamin: «Ognuno ha un doppio fondo. Se si apre il coperchio superiore – una morale; se all’improvviso si capovolge il barattolo – una verità».

      L' arte di andare a passeggio
    • In Berlin

      • 29pagine
      • 2 ore di lettura

      These two high-spirited essays present a pedestrian's-eye-view of 1920s Berlin, a city that is simultaneously down-on-its-luck and booming. Francophile writer and translator Franz Hessel brought the role of the flâneur to the streets of Berlin, capturing the rhythm of city life in his perceptive writings, and recording evidence of the seismic shifts shaking German culture. Hessel presents glimpses into the exploits of his bohemian friends, as well as encounters with working people struggling to adjust to the new times. Gently ironic, yet with much affection for his subjects, Hessel's sterling prose is at once classic and fresh. Praised by Walter Benjamin, In Berlin is a dazzlingly complex tapestry of life in the vibrant, turbulent capital of the Weimar Republic.

      In Berlin
    • Marcel Proust's monumental work, "In Search of Lost Time," consists of seven volumes, with "In the Shadow of Young Girls" and "The Duchess of Guermantes" as the first two parts. The narrative explores the life of a young man in fin-de-siècle France, focusing on memory and societal dynamics within the aristocracy.

      Gesammelte Werke
    • Angelehnt an die eigene Biografie begleitet Franz Hessel seinen Protagonisten Gustav Behrendt von den ersten Eindrücken des Kleinkindes an bis hinein in die Studentenzeit und das Bohemeleben in München. Immer scheint Gustav abseits zu stehen, im Zustand des Beobachtens zu verharren: zuerst in den Freundschaften als Junge, dann im Verhältnis zu den Frauen. „Hessel träumte die Wirklichkeit“, sagte Alfred Polgar. Und der Held Gustav ist ebenso ein Wirklichkeitsträumer wie sein Autor: In einem Reigen aus Begegnungen auf Festen, in Salons und anderswo wundert er sich durch das Leben und gerät von einer Hoffnung auf das Glück in die nächste. Die Dame, die Künstlerin, die Prostituierte – jede Frau zeigt eine neue Zukunft und eine neue Enttäuschung ... Wo unter all den Möglichkeiten ist das echte Glück zu finden?

      Der Kramladen des Glücks
    • Dans la lignée de Baudelaire, d'Aragon, de Léon-Paul Fargue, Franz Hessel (1880-1941) a incarné la figure du "flâneur" littéraire et inspiré les réflexions de son ami Walter Benjamin sur ce thème. Ce volume rassemble des textes, inédits en français, qu'il a consacrés à Paris où il a longtemps vécu.Leur charme tient à leur aspect d'instantanés pris sur le vif ; à leur poésie de la modernité ; à leur esprit européen, cosmopolite, qui est également celui du Paris de cette époque ; à leur attention aux petits faits incongrus ou drôles ; à leur mélange de rêverie et d'érudition , au regard à la fois familier et étranger qu'ils portent sur la ville ; et singulièrement pour nous, lecteurs d'aujourd'hui, aux différences et aux ressemblances qu'ils nous invitent à renconnaître dans le passé et le présent.

      Flâneries parisiennes
    • Pariser Romanze

      Papiere eines Verschollenen

      Der Erzähler des Buches befindet sich bereits an der Front, als er beginnt, seine letzten Pariser Erlebnisse aufzuschreiben. Melancholisch blickt er zurück auf das Frühjahr 1914, auf die Atmosphäre der Stadt, die Menschen und seltenen Charaktere in seiner Umgebung und ganz besonders auf die Begegnung mit dem deutschen Mädchen Lotte, das ohne Begleitung nach Paris gekommen war und mehr und mehr in das Leben der Boheme eingesogen wurde. Es war der letzte Frühling einer offenen internationalen Gemeinschaft im Frieden. "Pariser Romanze" ist Franz Hessels Roman der Erinnerung an eine durch den Ersten Weltkrieg verlorengegangene Welt in dieser einzigartigen Stadt: Cafés, Nachtclubs, verruchte Bälle, Drogen sowie eine bunt gewürfelte Gesellschaft vom norwegischen Künstler übers englische Partygirl bis zum russischen Großfürsten. Und dies wie immer unnachahmlich einnehmend erzählt mit dem menschenfreundlichen Blick eines Meisters der deutschen Sprache.

      Pariser Romanze