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Hermann Hesse

    2 luglio 1877 – 9 agosto 1962

    Le opere letterarie di Hermann Hesse approfondiscono la profonda ricerca individuale di spiritualità e significato al di fuori delle norme sociali. Le sue narrazioni, spesso permeate da un desiderio di un'esistenza più naturale, hanno avuto una profonda risonanza nei lettori che cercavano percorsi alternativi nel mezzo di un rapido cambiamento sociale. Hesse intreccia magistralmente temi di identità e autoscoperta con uno stile narrativo distintivo che gli è valso un vasto riconoscimento.

    Hermann Hesse
    Klingsors letzter Sommer. L' Ultima estate di Klingsor. Italien.-Dtsch.. Einf. v. Enrico Groppali. Übers. v. Ervino Pocar
    Il bicchiere scrivente
    Viaggiare
    Carteggio
    Le stagioni della vita
    Siddharta
    • 2019

      Il carteggio tra Hermann Hesse e Peter Weiss comincia nel 1937, quando il giovane Weiss, profondamente colpito dalla lettura de "Il lupo della steppa", si rivolse a Hesse per ottenere consigli e suggerimenti. Tra i due, malgrado la notevole differenza di età, si instaurò subito un rapporto di amicizia, al punto che Weiss nel 1937 fu ospite alla Casa Camuzzi di Montagnola e l’anno successivo visse alcuni mesi a Carabietta. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Weiss si rifugiò con la famiglia in Svezia, ma per alcuni anni, fino al 1944, lo scambio epistolare si mantenne molto fitto. Seguì poi un lungo periodo di silenzio, nel corso del quale Weiss cominciò ad affermarsi come pittore e infine come scrittore. Il carteggio riprende nel 1961, dopo la pubblicazione del racconto "Congedo dai genitori", che segnò ufficialmente l’esordio di Weiss come scrittore di lingua tedesca. È trascorso quasi un quarto di secolo dal primo contatto, un intero mondo è crollato, ma l’amicizia si è conservata intatta. Hermann Hesse morirà poco più di un anno dopo, nell’agosto 1962, proprio mentre Weiss si avvia a diventare uno degli scrittori più significativi del secondo Novecento tedesco.

      Stimatissimo Signor Mago
    • 2019

      Nel 1925 Hermann Hesse decide di lasciare l'eremo in cui si è ritirato in Svizzera e di accogliere l'invito a tenere una serie di pubbliche letture in Germania: proprio lui che riconosce di essere «restio ai viaggi e alle frequentazioni umane», lui che trova la prospettiva di esibirsi in pubblico «talvolta spaventosa». Ne nasce così un viaggio, «in sé insignificante e fortuito», che nell'arco di due mesi lo porterà dal Canton Ticino alla Baviera. E non sarà, come ci si potrebbe aspettare, il tradizionale itinerario illuminante e foriero di saggezza, bensì quello tortuoso e spesso accidentato, intrinsecamente comico, del più idiosincratico dei viaggiatori, tra reminiscenze infantili ma anche ansie tormentose, tra momenti di trasognata contemplazione ma anche di rabbiosa insofferenza (per i telefoni nelle stanze d'albergo, per le auto nelle strade di Norimberga, ma soprattutto per i riti della società letteraria). E da questa peculiare combinazione di elementi Hesse, con suprema autoironia, è riuscito a trarre, come nel caso della Cura, uno squarcio esilarante della vita dello scrittore quando incontra il suo pubblico.

      Viaggio a Norimberga
    • 2018
    • 2018
    • 2014

      "La felicità è amore". Nient'altro. Felice è chi sa amare. L'amore adolescenziale, l'esperienza amorosa matura, l'amore per l'umanità in un'antologia di testi poco noti dello scrittore.

      Sull'amore
    • 2013

      Una delicatissima, intensa passione ha sempre legato Hermann Hesse alle farfalle, eteree, fugaci, caduche creature leggiadre e variopinte. Ne rimangono tracce in tutta la sua opera; tracce sparse, proprio come il volo di una farfalla, tra racconti, memorie, versi, riflessioni, pagine dei diari di viaggio e dei romanzi. Questo volume le raccoglie e riordina, suggerendo uno sguardo inedito su un grande scrittore, perdutamente innamorato di quei "fiori alati" ai quali anche Buddha dedicò le sue ultime parole.

      Frammenti del creato
    • 2013

      "Il paesaggio ticinese ... mi ha sempre attratto e accolto come una patria predestinata, un rifugio agognato ... È diventato la mia patria" Hermann Hesse ha passato più di quarant'anni nel cantone più meridionale della Svizzera. Regina Bucher accompagna il lettore in nove passeggiate sulle orme dell'autore attraverso incantevoli paesaggi. Anche gli appassionati di Hesse potranno scoprire aspetti inattesi della vita dell'autore nel suo rifugio elettivo.

      Con Hermann Hesse attraverso il Ticino