Esiste una lingua per parlare della guerra? Uno stile per descriverla senza mai, neanche involontariamente, glorificarla? A una simile domanda etica il reduce Ludwig Renn rispose nel 1928 scrivendo questo romanzo autobiografico in cui riuscì a narrare con coinvolgente realismo tutta la cruda e impoetica verità del conflitto bellico, visto ad altezza di soldato semplice. Partito per la Grande guerra imbevuto di nazionalismo e, come tanti giovani entusiasti, convinto che la vittoria arriderà ai tedeschi in un lampo, l’appuntato Renn rimane presto traumatizzato dalla brutalità delle battaglie e dall’abbrutimento nelle trincee e, dieci anni dopo, racconta il proprio vissuto in un resoconto di sconvolgente concretezza. Capolavoro di oggettività, diretto e velocissimo, Guerra fu salutato come il grande libro pacifista del suo tempo insieme a Niente di nuovo sul fronte occidentale di Remarque e divenne subito un best seller internazionale. L’orma, dopo oltre settant’anni di oblio editoriale, lo ripropone nella mirabile versione dello scrittore e reduce Paolo Monelli, che trasformò la pratica della traduzione in opera di testimonianza.
Ludwig Renn Ordine dei libri
22 aprile 1889 – 21 luglio 1979
Ludwig Renn, nato Arnold Vieth von Golßenau, fu un autore tedesco che si discostò dal suo background aristocratico per diventare un comunista convinto. Le sue prime opere, influenzate dalle sue esperienze nella Prima Guerra Mondiale e dalle sue convinzioni politiche, esplorarono temi di guerra, conflitto sociale e rivoluzione. Renn si distinse per il suo crudo realismo e il suo approccio impegnato, attingendo spesso alle sue esperienze personali e alle sue osservazioni sociali per stimolare il pensiero critico nei suoi lettori. La sua eredità letteraria risiede nella sua testimonianza schietta di un'epoca turbolenta e nel suo incrollabile impegno verso gli ideali politici che hanno plasmato la sua scrittura.







- 2017