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Paradisi artificiali

Del vino e dell'hashish - Il poema dell'hashish - Un mangiatore d'oppio - Edizione integrale

Parametri

  • 160pagine
  • 6 ore di lettura

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Il consumo di sostanze stupefacenti ha un peso centrale nell’esperienza poetica ed esistenziale di Baudelaire. Quando scrive le sue pagine sull’hashish – di cui condanna l’abuso – egli non ha mai intenti moralistici, ma essenzialmente estetici. Quello che a lui interessa è il potenziamento della creatività poetica attraverso l’ebrezza artificiale; quello che lui odia e teme è il risveglio, è la desolazione, è l’inferno della degradazione. Si disegna qui il dramma personale di Baudelaire, la sua consapevolezza di essere e di sentirsi lacerato fra i due opposti richiami di Dio e Satana, fra l’aspirazione a salire verso l’alto, l’infinito, e il gusto del peccato, il piacere di scendere in basso.«L’uomo non sfuggirà alla fatalità del suo temperamento fisico e morale: l’hashish sarà, per le impressioni e i pensieri familiari dell’uomo, uno specchio ingranditore, ma pur sempre uno specchio.»

Acquisto del libro

Paradisi artificiali, Charles Baudelaire, Massimo Colesanti, Enrico Malizia, Paolo Guzzi, Sergio De La Pierre

Lingua
Pubblicato
2011
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(In brossura),
Condizioni del libro
In buone condizioni
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17,99 €

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