Umberto Eco Libri
- Dedalus







Pape Satan Aleppe
Cronache di una società liquida
Ein Buch, das belebend wirkt wie ein gutes Gespräch, und eine Liebeserklärung an das Lesen.
Questo libro si propone di offrire indicazioni pratiche a chi deve accingersi a fare una tesi di laurea, accompagnandolo dalla formulazione del tema sino alla stesura dattiloscritta finale. Ma oltre alle indicazioni tecniche contiene delle riflessioni più ampie su cosa significa iniziare a condurre una indagine, dalla scelta dell'argomento alla ricerca del materiale, attraverso il piano di lavoro e la schedatura, sino alla stesura definitiva e alla ribattitura. Il libro intende convincere lo studente che non solo è possibile fare una tesi dignitosa e onesta, ma che questo lavoro potrà servirgli in qualche modo anche dopo la laurea. Il successo di cui ha goduto sin dalla sua prima edizione, dice che esso è stato usato con profitto non solo da studenti universitari ma da chiunque, più giovane o più anziano, ha ritenuto utile riflettere sui problemi, sulle difficoltà, sui metodi da tener presenti nel cercare dei materiali, nell'interrogarli, nell'ordinarli, nel farli diventare 'testo'.
Storia delle terre e dei luoghi leggendari
- 476pagine
- 17 ore di lettura
La nostra immaginazione è popolata da terre e luoghi mai esistiti, dalla capanna dei sette nani alle isole visitate da Gulliver, dal tempio dei Thugs di Salgari all'appartamento di Sherlock Holmes. Ma in genere si sa che questi luoghi sono nati solo dalla fantasia di un narratore o di un poeta. Al contrario, e sin dai tempi più antichi, l'umanità ha fantasticato su luoghi ritenuti reali, come Atlantide, Mu, Lemuria, le terre della regina di Saba, il regno del Prete Gianni, le Isole Fortunate, l'Eldorado, l'Ultima Thule, Iperborea e il paese delle Esperidi, il luogo dove si conserva il santo Graal, la rocca degli assassini del Veglio della Montagna, il paese di Cuccagna, le isole dell'utopia, l'isola di Salomone e la terra australe, l'interno di una terra cava e il misterioso regno sotterraneo di Agarttha. Alcuni di questi luoghi hanno soltanto animato affascinanti leggende e ispirato alcune delle splendide rappresentazioni visive che appaiono in questo volume, altri hanno ossessionato la fantasia alterata di cacciatori di misteri, altri ancora hanno stimolato viaggi ed esplorazioni così che, inseguendo una illusione, viaggiatori di ogni paese hanno scoperto altre terre.
I sei interventi tenuti da Eco nel 1992-93 in occasione delle Norton Lectures - che si svolgono ogni anno alla Harvard University - hanno una leggerezza affabulatoria insolita alla teoria. Questa dipende senza dubbio dal fatto che Eco sapeva di rivolgersi a un pubblico vasto e vario, ma in questa particolare scelta espressiva possiamo forse cogliere anche la sua volontà di affrontare la riflessione sulla narrativa partendo proprio dalll'esperienza del lettore. Svariando da Omero a Spillane, da Cappuccetto Rosso a Nerval, Eco indaga aspettative e modalità con cui leggiamo i romanzi, procedendo in modo errabondo, come una serie di passaggiate appunto. Ma passeggiare per i boschi romanzeschi espone a sconcertanti scoperte: c'è davvero qualcosa in comune tra Manzoni e Agatha Christie, tra Molly Bloom e Milady? Soprattutto ciò che Eco ci mostra è quanto il romanzo - non a caso definito "il fratello carnale della Storia" - si intrecci con la vita e la vita con il romanzo.
La musica seriale, Joyce, la letteratura sperimentale, la pittura informale, l'arte cinetica, le strutture temporali della ripresa televisiva diretta, il nouveau roman e il film dopo Antonioni e Godard, le applicazioni della teoria dell'informazione all'estetica: da una serie di punti di vista diversi emerge una visione dell'arte contemporanea e dei modelli conoscitivi che essa propone, offrendosi come una sorta di "metafora epistemologica" che procede, con mezzi autonimi, a una definizione del mondo affine a quella delle nuove metodologie scientifiche. Apparso all'inizio degli anni Sessanta questo libro ha nutrito le polemiche culturali degli anni successivi, proponendo un approccio estetico non tradizionalmente "umanistico", basato su una dialettica serrata fra i temi critico-filosofici e quelli scientifici. "Opera aperta" rimane ancora oggi un punto di riferimento per una discussione sulle tecniche linguistiche e sul ruolo ideologico delle avanguardie artistiche del Ventesimo secolo, dalle avanguardie "storiche" a quella "neoavanguardia" di cui è la summa teorica più provocatoria e al tempo stesso più distesamente critica.
Un’abbazia medievale isolata. Una comunità di monaci sconvolta da una serie di delitti. Un frate francescano che indaga i misteri di una biblioteca inaccessibile. In una edizione con i disegni e gli appunti preparatori dell’autore, il romanzo che ha rivelato il genio narrativo di Umberto Eco: tradotto in 60 paesi con oltre 50 milioni di copie vendute, Il nome della rosa ha vinto il premio Strega nel 1981 e ha ispirato un film e una serie tv di successo mondiale. “ I disegni e le annotazioni manoscritte del futuro autore del Nome della rosa testimoniano il minuzioso lavoro preparatorio prima della stesura del romanzo. A conferma di quanto affermato da Eco nelle ‘Postille’ (1983): ‘Per raccontare bisogna anzitutto costruirsi un mondo il più possibile ammobiliato sino agli ultimi particolari.’ E che cosa ci racconta o, meglio, ci anticipa di questo mondo il materiale visivo qui riprodotto? Innanzi tutto l’identità, la fisionomia dei principali protagonisti, con il tipico tratto veloce, arguto dell’autore, che ne giustificherà l’invenzione ‘per sapere quali parole mettere loro in bocca.’ Poi profili e piante di abbazie, castelli, labirinti, in una piena immersione nella cultura anche materiale del Medioevo.” Mario Andreose
In viaggio tra la semiosi ermetica dell'antichità e le fatiche di Gabriele Rossetti alla ricerca di un Dante massonico rosacrociano, tra le attuali pratiche di lettura post-strutturaliste e decostruzioniste fino alla riflessioni suscitate dai commenti ai suoi stessi romanzi, Eco affronta alcuni dei luoghi più problematici di una teoria del testo e dell'interpretazione: la finitezza o meno delle possibili letture, i risvolti di un pensiero del sospetto e del segreto, la differenza tra uso e interpretazione, l'apertura dei testi e la proliferazione dei contesti.
Le migrazioni differiscono dalle immigrazioni: queste ultime, infatti, possono essere sottoposte a controllo, la politica può servirsene, l'opinione pubblica può schierarsi a favore o contro di esse. Niente di tutto questo è possibile invece per le migrazioni. Violente o pacifiche che siano, sono come i fenomeni naturali: avvengono e nessuno le può controllare. Da sempre, i popoli si sono spostati da un territorio all'altro e, così facendo, hanno fondato civiltà, hanno creato e modificato culture, si sono adattati, hanno modificato l'ambiente in cui migravano, creando costumi e lingue nuove. Nell'epoca della disinformazione e della violenza, questo testo di Umberto Eco getta nuova luce sull'argomento che più divide l'opinione pubblica italiana e consegna al lettore un'interpretazione illuminante, rivoluzionaria, validissima del mondo in cui viviamo, e di come l'umanità tutta è riuscita a costruirlo



