Gesù è nato a Napoli. La mia storia del presepe
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Luciano De Crescenzo è stato uno scrittore, attore, regista e ingegnere italiano. Originario di Napoli, si è dedicato all'ingegneria prima di ottenere un successo letterario con un bestseller. Questa raccolta di osservazioni e aneddoti sulla sua amata città ha avuto un'ampia risonanza, portando alla sua traduzione in molte lingue. Successivamente si è cimentato anche nella recitazione.







Luciano De Crescenzo wurde mit 'Also sprach Bellavista' (1977) zum Erfolgsautor. Er hat seiner Heimatstadt Neapel darin ein literarisches Denkmal gesetzt. Gennaro Bellavista, der pensionierte 'professore', redet mit seinen Mitbürgern über Gott und die Welt, das Leben, die Liebe, die Freiheit. Wie einst Sokrates auf dem Marktplatz von Athen entwickelt er aus alltäglichen Geschehnissen seine Philosophie. Von den Anekdoten aus dem neapolitanischen Alltagsleben sind hier die besten ausgewählt. Textausgabe in der Originalsprache, mit Übersetzungen schwieriger Wörter am Fuß jeder Seite, Nachwort und Literaturhinweisen.
Sette Savi erano ventidue e precisamente: Talete, Pittaco, Biante, Solone, Cleobulo, Chilone, Periandro, Misone, Aristodemo, Epimenide, Leofanto, Pitagora, Anacarsi, Epicarmo, Acusilao, Orfeo, Pisistrato, Ferecide, Ermioneo, Laso, Panfilo e Anassagora. La cosa non ci deve tanto meravigliare: i Savi riportati dai testi sacri sono così numerosi per colpa degli storici della filosofia che non riuscirono mai a mettersi d'accordo sui nomi, o, per meglio dire, lo furono solo per i primi quattro, e cioè per Talete, Pittaco, Biante e Solone (che per questo motivo dovrebbero essere considerati i titolari della nazionale dei filosofi), mentre per le altre tre "maglie" sceglievano da una "panchina" di ben diciotto riserve. Tra l'altro c'era sempre chi, nello scrivere questi elenchi, coglieva la palla al balzo e ci metteva dentro un amico.
E' il caso o il destino a governare il mondo? Che cos'è il tempo? Che cos'è lo spazio? In questo volume Luciano De Crescenzo cerca di dare una risposta agli eterni interrogativi dell'uomo
'Elena, Elena, amore mio' è una storia in cui la storia si svillupa nella guerra di Troia e racconta sulla bella Elena rivissuta attraverso i caustici racconti che Tersite fa al giovane Leonte appena arrivato negli accampamenti Greci, ricercando il padre
Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo... Il caffè sospeso è un'usanza partenopea, ma anche una filosofia di vita. Questo libro raccoglie il meglio dei suoi articoli usciti su quotidiani e riviste dal 1977 al 2007 e mai pubblicati in libreria. Filosofia greca applicata alla vita quotidiana, aneddoti pieni di senso non comune, l'Italia passata sotto la lente dell'ironia: un pezzo dopo l'altro il libro compone una perfetta summa del pensiero di Luciano De Crescenzo.
"Amo gli uomini che amano il pressappoco e odio, o per meglio dire non mi sono simpatici, quelli che hanno le certezze assolute." Il pressappoco è una filosofia di vita, un modo di essere, un punto di vista sul mondo. Amare il pressappoco significa diffidare dei dogmi di ogni genere, provare a mettersi nei panni degli altri, cambiare opinione quando merita. Significa preferire la primavera all'estate, il caso al destino, l'ironia alla comicità. D'altra parte i nemici più terribili del pressappoco sono i politici, i religiosi, gli innamorati e i tifosi di calcio. Nessuno meglio di Luciano De Crescenzo, il filosofo più amato e letto d'Italia, relativista di scuola partenopea, poteva scrivere questo elogio del dubbio preventivo. In un momento in cui fondamentalismi globali e quotidiani mettono a rischio libertà e felicità, questo libro piccolo, gustoso e inebriante come un babà diventa il manifesto di un modo nuovo di pensare. O giù di lì.