Questa vasta saga si svolge nella prima metà del XIX secolo, narrando i destini intrecciati di un gruppo eterogeneo di individui a bordo della nave Ibis nel mezzo dell'era turbolenta dell'oppressione coloniale e delle Guerre dell'Oppio. La narrazione approfondisce lo scontro tra culture, lo sfruttamento e la ricerca dell'identità attraverso i continenti. Combina magistralmente dramma storico, avventura e toccanti storie umane di sopravvivenza e famiglia ritrovata.
The first in an epic trilogy, Sea of Poppies is "a remarkably rich saga . . . which has plenty of action and adventure à la Dumas, but moments also of Tolstoyan penetration--and a drop or two of Dickensian sentiment" (The Observer [London]). At the heart of this vibrant saga is a vast ship, the Ibis. Her destiny is a tumultuous voyage across the Indian Ocean shortly before the outbreak of the Opium Wars in China. In a time of colonial upheaval, fate has thrown together a diverse cast of Indians and Westerners on board, from a bankrupt raja to a widowed tribeswoman, from a mulatto American freedman to a free-spirited French orphan. As their old family ties are washed away, they, like their historical counterparts, come to view themselves as jahaj-bhais, or ship-brothers. The vast sweep of this historical adventure spans the lush poppy fields of the Ganges, the rolling high seas, and the exotic backstreets of Canton. With a panorama of characters whose diaspora encapsulates the vexed colonial history of the East itself, Sea of Poppies is "a storm-tossed adventure worthy of Sir Walter Scott" (Vogue).
È il settembre del 1838 quando una terribile burrasca si abbatte sulla Ibis , la goletta a due alberi della «Benjamin Brightwell Burnham» in viaggio verso Mauritius con il suo carico di «coolie», di «delinquenti». Come un uccello mitologico in balia del vento, con il bompresso come un grande becco e le vele come due enormi ali spiegate, la Ibis resiste miracolosamente alla furia dell'uragano. Nel fracasso della tempesta, tuttavia, tra lampi, tuoni e marosi, una scialuppa si allontana lestamente dalla goletta. È una barca di fuggitivi e a bordo reca due lascari, i leggendari marinai che parlano una lingua tutta loro, e tre coolie che dovrebbero scontare la loro pena a Mauritius: Kalua l'ex lottatore strappato ai campi di papaveri indiani, Ah Fatt, il figlio di un ricco mercante di Bombay e di una donna cinese, Neel, il raja di Raskhali che ha sperperato la sua ricchezza, indebitandosi con i mercanti inglesi e finendo galeotto tra le stive della nave inglese. Qualche giorno dopo attracca a Mauritius un brigantino ridotto anch'esso male in arnese dopo una traversata segnata da disgrazie e tragedia: il Redruth di Fitcher Penrose, il cacciatore di piante. A Port Louis, però, Fitcher ha di che rallegrarsi. Nel porto di Mauritius fa, infatti, bella mostra di sé uno dei più venerati orti botanici del mondo in cui hanno prestato la loro opera lo scopritore della buganvillea e quello del pepe nero. Chi, invece, non ha da essere lieto per nulla è Bahram Modi, il mercante Parsi partito da Bombay alla volta di Canton con la sua Anahita , un agile ed elegante vascello a tre alberi con la stiva di prua completamente piena di oppio. A meno di cento miglia a ovest della Grande Nicobar, il fortunale ha sorpreso la nave e l'intero carico di oppio si è sganciato. Bahram contava di arrivare presto a Fanqui-town , come veniva chiamata un tempo Canton, dove tutti lo conoscono come Barry Moddie, un uomo sicuro di sé e di enorme successo appartenente alla ristretta schiera dei daaih-baan , i mercanti stranieri in buoni rapporti coi mandarini. Ora buona parte del prezioso carico è andata perduta e i venti di guerra già soffiano alla bocca del Fiume delle Perle, dove i vascelli inglesi attraccano sulle isole sparse nell'acqua che, come denti che sorgono dal mare, accolgono gigantesche navi e barche-granchio le quali, spinte da trenta remi, trasportano di soppiatto l'oppio nel cuore della Cina... Secondo romanzo della «trilogia della Ibis» dopo Mare di papaveri , Il fiume dell'oppio conduce il lettore nelle acque agitate dell'Oceano indiano allo scoppio del primo conflitto dell'oppio. Tra mercanti, soldati della Compagnia delle Indie orientali, coolie, marinai di tutte le razze e lingue e raja in rovina, Amitav Ghosh ricostruisce mirabilmente il mirabile incrocio di culture, guerre e naufragi da cui è sorta l'India moderna.
It is 1839 and tension has been rapidly mounting between China and British India following the crackdown on opium smuggling by Beijing. With no resolution in sight, the colonial government declares war.One of the vessels requisitioned for the attack, the Hind, travels eastwards from Bengal to China, sailing into the midst of the First Opium War. The turbulent voyage brings together a diverse group of travellers, each with their own agenda to pursue. Among them is Kesri Singh, a sepoy in the East India Company who leads a company of Indian sepoys; Zachary Reid, an impoverished young sailor searching for his lost love, and Shireen Modi, a determined widow en route to China to reclaim her opium-trader husband's wealth and reputation. Flood of Fire follows a varied cast of characters from India to China, through the outbreak of the First Opium War and China's devastating defeat, to Britain's seizure of Hong Kong.