Tři novely významného německého spisovatele. V první (Knulp, 1915) jsou zachyceny tři okamžiky ze života tuláka Knulpa, který si vřelým vztahem k přírodě i lidem vytváří z každého dne svátek, druhá (Klingsorovo poslední léto, 1920) je písní o kráse, dobrotě a štěstí života. Konečně třetí próza (Pouť do Země východní, 1932) líčí cestu tajemného bratrstva za mladostí duše, za poezií života.
Karel Čechák Libri




La cura
- 143pagine
- 6 ore di lettura
Una pausa di due settimane nella vita di un intellettuale che aspira alla saggezza lo spinge – attraverso piccoli fatti in apparenza irrilevanti – a dubitare con buone ragioni di sé: e quell’intellettuale è Hesse stesso, che ironizza stupendamente sulla propria persona. Questo conflitto silenzioso, involontariamente comico ma non perciò meno duro, si svolge entro la cornice antiquata di una stazione termale: su tale pretesto, Hesse ha costruito una delle sue più perfette parabole, La cura (1925), che segue di poco a Siddharta (1922) e in certo modo ne è «l’altra parte». Come lì si assisteva a un itinerario verso l’illuminazione, qui si ‘smonta’ un illuminato occidentale troppo sicuro di sé, che viene messo in crisi da piccoli incidenti quotidiani – e da ciò è condotto a rivedere certe sue convinzioni troppo tranquille. Ma il punto di arrivo è lo stesso: in quella «psicologia dell’occhio cosmico» che è il grande dono di Hesse e davanti alla quale «non c’è più nulla di piccolo, di sciocco, di brutto, di malvagio, ma tutto è santo e venerabile».