Gli ultimi due ebrei di Kabul
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Kabul, poco prima della cacciata dei talebani: Naema, una giovane afghana, rende visita ad Alfred, ebreo e scrivano, chiedendogli di scrivere una lettera a Peter, giornalista americano. Naema e Peter si sono incontrati poco tempo prima, e una notte, sotto le bombe, si sono amati, poi lui è tornato a casa. Quel breve amore ha lasciato un segno, Naema è incinta e rischia di essere lapidata. Alfred e Simon, il ciabattino che abita di fronte a lui, immaginano di prendere in mano il destino della donna, ma i conflitti che questo incidente d’amore ha innescato non possono essere guidati dalla mano dell’uomo. Le civiltà messe a confronto attraverso le vite creano lacerazioni e scelte drammatiche. I personaggi, proprio come gli eroi tragici greci, non hanno la possibilità di prendere decisioni che non comportino una ferita, un dolore, una perdita.



