Il giorno del giudizio
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La migliore introduzione a Il giorno del giudizio - ha scritto un critico americano - è proprio quella che lui stesso, Salvatore Satta, ci ha lasciato: "Come in una di quelle assurde processioni del paradiso dantesco sfilano in teorie interminabili, ma senza cori e candelabri, gli uomini della mia gente. Tutti si rivolgono a me, tutti vogliono deporre nelle mie mani il fardello della loro vita. Parole di preghiera o d'ira sibilano col vento tra i cespugli di timo. E forse mentre penso la loro vita, perché scrivo la loro vita, mi sentono come un ridicolo dio, che li ha chiamati a raccolta nel giorno del giudizio, per liberarli in eterno della loro memoria". C'è tutto, in questa presentazione. Il libro è un libro di ricordi, Perché quasi tutti i personaggi sono morti. E l'autore, che li ha conosciuti in vita, li recupera dall'album di famiglia in cui stanno i loro ritratti: la piccola famiglia di don Sebastiano Sanna Carboni e la più grande famiglia di un paese che è Nuoro. Un paese introdotto con una frase che riecheggia ironicamente il De bello gallico di Giulio Cesare, e che dà in poche righe anche un campione fortemente persuasivo dell'originalità di questo grande giurista diventato anche grandissimo scrittore: "Nuoro non era che un nido di corvi, eppure era, come e più della Gallia, divisa in tre parti". I personaggi del romanzo davvero sfilano davanti ai nostri occhi come le figure delle processioni dantesche: e sembrano presentarsi all'autore per chiedere non soltanto di essere fatti rivivere nella pagina, ma anche giudicati. Però quello che Satta ci lascia non è un giudizio morale: è semmai il giudizio di uno scrittore, felice di avere trovato nell'esercizio della scrittura (pure col fondo di drammatico pessimismo che spesso lo attraversa) il modo per liberarli della dimenticanza, di consegnarli come persone di famiglia, magari cariche di difetti ma amabili ed amate anche per quelli, alla fantasia e al cuore dei lettori. Anche quelli che, come ha dimostrato il successo internazionale del libro, stanno in ogni altra parte del mondo.



