Nel libro vengono spiegati e commentati, in modo esistenziale e umano, alcuni brani del Nuovo Testamento in cui sono protagonisti gli angeli. Gli angeli sono proprio gli intermediari di queste misteriose comunicazioni; sono suscitatori di buone ispirazioni, difensori contro le tentazioni e insidie diaboliche, sostenitori del bene. Secondo un'antichissima tradizione, ogni popolo ha il suo angelo protettore, come ogni singola persona.
Certamente "unica" nell'epistolario paolino, questa Lettera si impone non solo per la sua ampiezza e per le sue molteplici tematiche, ma anche per il suo stile e la sua origine. Essa è, si può dire, il "biglietto da visita" con cui san Paolo si presenta alla comunità cristiana che è in Roma e che egli ancora non conosce direttamente. È la prima volta che l'Apostolo delle genti si rivolge ad una Chiesa non fondata da lui. In questa Lettera Paolo non è il padre che deve intervenire per richiamare, correggere o consolare e sostenere i suoi figli, bensì è il "fratello" che comunica ad altri fratelli tutto quanto gli è stato rivelato del mistero di Dio e quanto egli stesso ha conosciuto per viva esperienza. Con questa Lettera ci giunge un messaggio di grande essa è tutta pervasa dall'anelito alla santità, tesa al superamento delle divisioni, accesa di passione per l'unità e di quello zelo missionario che scaturisce dall'universalità e dalla gratuità dell'amore riversato nel cuore dei credenti.