È una calda mattina di luglio del 1952 quando la bellissima Mariangela scopre il cadavere del suo principale, titolare di uno studio pubblicitario in via Brera, riverso sulla scrivania con un vistoso squarcio alla tempia, palesemente vittima di un omicidio. Il compito di scoprire l'assassino spetta a Mario Arrigoni, commissario capo del Porta Venezia. L'indagine rivela lentamente e faticosamente luci e ombre, più ombre che luci, della vita del defunto, attraverso interrogatori che coinvolgono svariati personaggi appartenenti al mondo della vittima. Ma l'inchiesta non va avanti come il commissario vorrebbe: mancano testimoni e prove e, soprattutto, non emergono moventi credibili, tanto che si potrebbe sospettare di tutti e di nessuno... Il caso sembra arrivato a un punto morto finché, grazie alla messa a fuoco di un particolare apparentemente insignificante, Arrigoni trova la chiave di volta per arrivare alla più sorprendente delle soluzioni.
Dario Crapanzano Libri
Dario Crapanzano è noto per i suoi romanzi noir intrisi di un'atmosfera palpabile, ambientati nelle strade e nei quartieri di Milano. La sua scrittura si distingue per la capacità di creare personaggi complessi e realistici, le cui vicende si dipanano attraverso misteri avvincenti e colpi di scena inaspettati. Attraverso una prosa vivida e dettagliata, l'autore esplora le profondità psicologiche dei suoi protagonisti, rendendo ogni indagine un viaggio nelle sfumature della natura umana. Crapanzano si è affermato come una voce di riferimento nel panorama del giallo e del noir lombardo contemporaneo.




Il giallo di via Tadino
- 167pagine
- 6 ore di lettura
Milano, 1950. È sera, una fredda e buia serata invernale, piove a dirotto. In una vecchia casa di ringhiera, a Porta Venezia, il corpo di una bella donna sulla quarantina, sposata e madre di due figlie, si sfracella sui ciottoli del cortile, precipitando dal quarto piano. L'inchiesta tocca a Mario Arrigoni, commissario capo del Porta Venezia. Tutto farebbe pensare ad un suicidio, ma qualcosa nella dinamica dei fatti non convince Arrigoni. Comincia così un'indagine che si svolge in una Milano grigia e fredda, da poco uscita da una guerra le cui macerie sono ancora visibili nelle strade. Mentre intorno sopravvivono usi e costumi destinati presto a sparire. Il piccolo mondo dei coinquilini della presunta suicida sfila davanti ad Arrigoni, rivelando diversi personaggi, una portinaia molto perspicace, nonché miserie, ambizioni frustrate o sbagliate, velleità... Al termine degli interrogatori, il collaudato metodo investigativo e una felice intuizione portano il commissario Arrigoni alla soluzione del caso, una soluzione del tutto imprevedibile quanto amara.