A occhi chiusi
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Quando l'alta sensibilità diventa una risorsa preziosa
Due pioniere dell’imprenditoria femminile in una saga che conquisterà tutte le lettrici in cerca di storie di coraggio e indipendenza. Riuscivo a sentirne la fragranza persino dalla mia panchina. Nessuna delle mie creme aveva mai avuto un profumo così intenso. Non avevo mai sentito niente di simile. A me e mia madre piaceva molto l'odore delle saponette che mettevamo tra i vestiti, ma quello che sentivo era un'altra storia. Profumava di Francia. Di un mondo nuovo. Del futuro che desideravo. Berlino, 1926. Sophia ha solo vent’anni ma la sua vita è già un cumulo di macerie: il suo primo amore è finito in uno scandalo, suo padre non vuole più vederla e lei non può più permettersi di studiare chimica all’università. Solo l’amica Henny, ballerina di cabaret, le rimane vicina e così Sophia decide di seguirla a Parigi, nella speranza di ricominciare da zero. Un giorno si imbatte nella scintillante vetrina del nuovo salone di bellezza di Helena Rubinstein, ambiziosa imprenditrice nel campo del make-up, il cui nome è sulla bocca di tutte le signore parigine. Sophia ha un’illuminazione: tenterà di creare una crema prodigiosa che stupisca Madame Rubinstein e la convinca ad assumerla nel suo laboratorio. Colpita dal talento di Sophia, Helena decide di offrirle un lavoro, purché sia disposta a seguirla nella sua sede di New York. In cambio le chiederà un prezzo molto alto da pagare: non sposarsi per almeno dieci anni, perché il matrimonio limita l’autonomia di una donna. Helena coinvolge Sophia nel suo grande progetto: realizzare una nuova linea di cosmetici per donne mature, che dovrà segnare la vittoria della bellezza sul tempo. E soprattutto il trionfo di Helena Rubinstein nell’agguerrita concorrenza con la rivale Elizabeth Arden. Ma New York è anche piena di tentazioni e Sophia, che credeva di aver chiuso con gli uomini, si troverà a lavorare con Darren O’Connor, designer dallo sguardo magnetico, che sembra mettere in crisi il solenne patto di fedeltà stretto con Helena…
Hai mai avuto paura di restare intrappolata nella vita di un'altra? Helen ed Ellie sono gemelle. Identiche. Almeno così le vedono gli altri. Ma le due bambine sanno che non è così: Helen è la leader, Ellie la spalla. Helen decide, Ellie obbedisce. Helen pretende, Ellie accetta. Helen inventa i giochi, Ellie partecipa. Finché Helen ne inventa uno un po' troppo pericoloso: scambiarsi le parti. Solo per un giorno. Dai vestiti alla pettinatura ai modi di fare. Ed ecco che Ellie, con la treccia di Helen, comincia a spadroneggiare, mentre Helen si finge la sottomessa e spaventata Ellie. È divertente, le due bambine ridono da matte. Ci cascano tutti, perfino la mamma. Ma, alla sera, quando il gioco dovrebbe essere finito, e Helen pretende di tornare a essere se stessa, Ellie per la prima volta dice di no. Ormai è lei la leader. E non tornerà indietro. Da questo momento, per la vera Helen comincia l'incubo...
Louise vorrebbe dire ad Adele tutta la verità, anche se si sono appena conosciute. Anche se Adele le sembra una donna così fragile, tormentata com'è dall'insonnia e dalla solitudine. Louise vorrebbe dirle che quella sera, al bar, quando è entrato quell'uomo, lei ha provato qualcosa che, nella sua vita di madre single, non provava da tempo. Vorrebbe dire ad Adele che le dispiace di averlo baciato. E che non poteva sapere che quell'uomo era suo marito. Anche Adele ha i suoi segreti. Non fa parola della nuova amica con David. E nasconde a Louise ciò che accade quando, nella loro splendida casa nel cuore di Londra, lei e il marito sono finalmente soli dietro porte chiuse. Così come ogni giorno, da anni, Adele nasconde a tutti quello che accade nella sua mente. Là dove nessuno può spiarla. Perché tante bugie, si chiede Louise? Divisa tra il suo fascinoso amante e la nuova, bellissima amica, soffocata dal castello di menzogne che lei stessa ha costruito, Louise dovrà trovare il coraggio di guardare dentro il matrimonio di Adele e David. Sapendo che le verità più spaventose si annidano nella mente, dietro quegli occhi che Adele, insonne, non chiude mai.