Il ladro del sorriso
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1911, il furto del Ventesimo secolo. Dal Louvre di Parigi scompare la Gioconda . Un crimine perfetto come può esserlo solo un capolavoro concepito e organizzato da un geniale artista della truffa. Anni dopo, l’ideatore del misfatto convoca un giornalista sostenendo di sapere tutta la verità su quel furto spettacolare. Ne scaturisce un monologo-confessione sensazionale: un’incessante avventura tra l’Argentina e Parigi, vissuta dal protagonista cambiando comportamento e identità in continuazione. Da rivoluzionario a galeotto, da onesto commesso a truffatore per culminare con il vero capolavoro di una vita, il furto della Gioconda . Il progetto è grandioso: far sparire il quadro di Leonardo per venderne le copie perfette a ingenui magnati convinti di comperare l’originale rubato. Nel vortice di un intrigo criminoso elaboratissimo, solo a tratti è possibile intuire e affermare la verità. La realtà ci è presentata come un magma tormentato e paradossale. Il criminale ha mille vite, le copie della Gioconda sono perfette, i racconti dei giornali e dei complici del furto sono contraddittori...

