Critica e studiosa della letteratura italiana del Settecento e del Novecento, questa autrice si dedica a un profondo analisi letteraria. Il suo lavoro si concentra sullo svelare significati nascosti e sfumature stilistiche all'interno degli scritti di autori italiani. Esamina meticolosamente l'evoluzione degli stili e dei temi letterari nel corso dei secoli. Il suo obiettivo è illuminare la ricchezza e la complessità della tradizione letteraria italiana per i lettori.
Prose degli anni venti e trenta che appartengono al periodo degli Indifferenti; racconti surrealisti nella vena dei Sogni del pigro; una sequenza unitaria di racconti che Moravia intendeva pubblicare con il titolo La fortuna di vivere e fu abbandonata dopo gli eventi del 1943.
«Ildegarda mi parlava, voleva farsi conoscere. La sua visione olistica e spirituale della salute e della malattia fu per me la chiave di volta per aprire le porte dell'invisibile e ridare visibilità ai nostri corpi, di carne e di cielo». Questo libro, ricco e sorprendente, è un libro di parole, ma anche di segni; di intuizioni; di relazioni di carne e di spirito; di un 'femminile' archetipico e atavico da riscoprire e da combinare con il 'maschile'; è un libro magico e profondamente cristiano insieme; un libro per il benessere fisico e interiore, di ricette e di meditazioni... Un libro visionario, che incrocia nella medesima parabola la vita quotidiana dell'autrice con quella traiettoria celeste, composita e straordinaria, che fu l'esistenza di Ildegarda di Bingen, la monaca medievale che, con la sua libertà interiore, avrebbe cambiato per sempre lo sguardo di chi cerca, nel proprio cuore e nel creato, il senso possibile di un'esistenza vissuta come comunione tra fede, ricerca e visione.