Rinchiuso in una misteriosa e metafisica gattabuia, un uomo, affetto da uno strano morbo che gli impedisce di leggere i libri e di decifrare i segni del mondo, cerca la guarigione nel rapporto epistolare con una radiosa principessa, vestale dei classici letterari di ogni tempo. In sette vertiginose missive l’«illettore» racconta la propria vita come una «morte apparente». La narrazione, pagina dopo pagina, si trasforma in terapia per riaffacciarsi alla speranza e all’immaginazione, un percorso capace di regalargli infine l’euforia della convalescenza. Libro ossessionato dai libri, corso intensivo per lettori convulsi e dissennati, questo romanzo è un viaggio all’interno di una miniera oscura, ricca di frasi e immagini lucenti, sfaccettate ed enigmatiche come pietre preziose. Allucinato esperimento su «quanto in là si possa andare nello spingersi troppo in là», la confessione di Burger è anche – come rivela il breve saggio autobiografico che chiude il volume – il documento unico di un’esperienza di depressione clinica, un ironico «tentativo di sopravvivenza in prosa» scritto contro l’oblio: «Lo scrittore non dimentica mai, serba rancore in eterno».
Hermann Bürger Ordine dei libri
10 luglio 1942 – 28 febbraio 1989
Hermann Burger è stato uno scrittore svizzero la cui opera è caratterizzata da una miscela di finzione e realtà, spesso con sfumature autobiografiche. Ha esplorato temi come la morte, l'isolamento e l'arte, con uno stile frequentemente paragonato a Kafka e Bernhard. Burger era noto per il suo uso originale del linguaggio e la sua magistrale padronanza delle parole. I suoi romanzi e le sue raccolte di aforismi riflettevano spesso le sue lotte personali e il suo senso di disperazione.






- 2017