Hans Kammerlander Ordine dei libri






- 2019
- 2013
- 2005
È salito su tredici ottomila e un’infinità di altre cime. Ha affrontato spesso vie estreme e ha rischiato discese temerarie con gli sci dal Nanga Parbat e dall’Everest. Non di rado si è trovato a mettere alla prova i suoi stessi limiti, quando sopravvivere è questione di pura fortuna. Di sé dice di essere «malato di montagna», cercando di spiegare il perché di un’esistenza vissuta all’insegna del rischio. In Appeso a un filo di seta Kammerlander racconta questa sua vita spericolata e in particolare i cinque tentativi al K2, la «montagna delle montagne», che conquista finalmente il 22 luglio del 2001. La descrizione del lungo percorso che porta al K2 è intervallata da molti episodi che lo hanno condotto in situazioni apparentemente senza via d’uscita, sia a causa di errori commessi e di rischi esagerati, sia di problemi dovuti ai materiali, al cattivo tempo o semplicemente al caso. Kammerlander ci racconta con semplicità e passione il modo in cui ha affrontato e superato queste situazioni, e soprattutto quello che ha imparato dalle sue adorate montagne.
- 2004
Hans Kammerlander, l’alpinista sudtirolese che ha salito tredici dei quattordici ottomila ed è sceso dall’Everest con gli sci, non parla in questo libro di pareti impossibili e di vette irraggiungibili, ma racconta con umorismo e sincerità i piccoli avvenimenti quotidiani, gli incontri bizzarri, gli errori più comici, gli incidenti banali della sua vita in montagna. Dalle prime e spericolate salite alle cime più impervie delle Dolomiti, effettuate e descritte con lo stile scanzonato dei vent’anni, all’esperienza di maestro di sci alle prese con allievi imbranati, al lavoro di guida, impegnativo ma appassionante, fino all’amicizia con gli sherpa, compagni di splendide avventure, Kammerlander svela il lato più umano di uno sport estremo, un lato che rimane troppo spesso in ombra.
- 2000
L'autore, tirolese, alpinista estremo, guida alpina e maestro di sci, è uno dei più famosi alpinisti d'alta quota del mondo. Giovanissimo ha raggiunto le vette dell'Ortler, del Monte Bianco, del Matterhorn e ha scalato le parete Nord dell'Eiger. Fino ad oggi ha scalato moltissime vette delle Dolomiti e delle Alpi ed è salito su 12 dei 14 "ottomila" (7 dei quali con Reinhold Messner). Nel 1990 è sceso con gli sci dal Nanga Parbat, nel 1996 è salito in solitaria in tempo record sull'Everest senza ossigeno dal quale è, fino ad oggi, anche l'unico ad essere sceso con gli sci. Nel 1998 è salito sul Kanchenghonga, il terzo monte più alto del mondo.