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Laura Mancinelli

    18 dicembre 1933 – 7 luglio 2016

    Laura Mancinelli è stata una germanista, medievista e scrittrice italiana. La sua opera è caratterizzata da una profonda comprensione dei periodi storici e da una narrazione avvincente che trasporta il lettore nel passato. Come docente universitaria e traduttrice, ha riversato la sua passione per la storia e la letteratura nella sua narrativa, creando opere che sono allo stesso tempo informative e accattivanti. L'approccio della Mancinelli offriva una lente unica attraverso cui esplorare narrazioni storiche con profondità accademica e stile narrativo.

    Mozart in Turin?
    Il principe scalzo
    ET Einaudi - 1102: Il principe scalzo
    Da Carlomagno a Lutero
    La lunga notte di Exilles
    I dodici abati di Challant
    • 2006

      Fra visioni di santi e piccoli intrighi di paese, in una sera d'aprile del 1707 ha inizio questa storia di dame, preti e attori girovaghi, ambientata fra le montagne della valle di Susa, nella minuscola cittadina di Exilles.

      La lunga notte di Exilles
    • 2005

      ET Einaudi - 1102: Il principe scalzo

      • 138pagine
      • 5 ore di lettura

      Un giovane principe e un vecchio abate leggono il Cantico dei Cantici, sognando la quiete dolce del Libano. Il giovane principe ha una sorte già scritta: diventare l'uomo più potente della terra a prezzo di un'infelicità senza fine. Il principe scalzo racconta il tormentato regno di Enrico IV, le lotte per la successione al trono, il conflitto dell'imperatore contro il più irriducibile dei suoi nemici, papa Gregorio VII. E proprio nel narrare la piú nota delle pubbliche umiliazioni, Laura Mancinelli immagina una variante romanzesca che fa di Matilde di Canossa un'amante enigmatica e sensuale, l'unico vero amore della vita di Enrico. Un romanzo pieno di malinconia e solitudine, dove il sogno di una felicità non è più possibile, lontano e impalpabile come il Libano del Cantico dei Cantici.

      ET Einaudi - 1102: Il principe scalzo
    • 1999

      Il principe scalzo

      • 134pagine
      • 5 ore di lettura

      Un giovane principe e un vecchio abate leggono il Cantico dei Cantici, sognando la quiete dolce del Libano. Il giovane principe ha una sorte già scritta: diventare l'uomo più potente della terra a prezzo di un'infelicità senza fine. Il principe scalzo racconta il tormentato regno di Enrico IV, le lotte per la successione al trono, il conflitto dell'imperatore contro il più irriducibile dei suoi nemici, papa Gregorio VII. E proprio nel narrare la piú nota delle pubbliche umiliazioni, Laura Mancinelli immagina una variante romanzesca che fa di Matilde di Canossa un'amante enigmatica e sensuale, l'unico vero amore della vita di Enrico. Un romanzo pieno di malinconia e solitudine, dove il sogno di una felicità non è più possibile, lontano e impalpabile come il Libano del Cantico dei Cantici.

      Il principe scalzo
    • 1996

      Da Carlomagno a Lutero

      • 264pagine
      • 10 ore di lettura

      Se la letteratura tedesca medievale riserva delle sorprese allo studioso, può addirittura avvincere il lettore non specialista. È proprio allora, tra l'VIII secolo della rinascita carolingia e la modernità inaugurata da Lutero nel XV, che prende forma, non solo letteraria, l'identità tedesca. I tempi a venire ne saranno segnati: tutta la tradizione del romanzo di formazione sarebbe impensabile senza il Parzival di von Eschenbach; il dramma che vive l'artista romantico, chiuso nella sua interiorità, ha radici lontane nel prevalere della concezione mistica del cristianesimo, con la separazione tra uomo esteriore e uomo interiore. Questa storia racconta anche di popoli, di politiche culturali e della loro influenza determinante.

      Da Carlomagno a Lutero
    • 1981

      Sospesi tra storia e invenzione in un Medioevo che sembra vero, sono qui raccolti in un unico volume tre romanzi di Laura Mancinelli, in cui l'autrice approda a una visione fantastica e ironica della tradizione e della società medievale. I dodici abati di Challant, dove, in una cornice di ironia mondana e gaudente, dodici monaci ricevono l'incarico di sorvegliare un feudatario che eredita un castello con la clausola di mantener fede a un maligno obbligo di castità. Il miracolo di santa Odilia, immagine della vita che si afferma in chiave religiosa, ma non trascendente, attraverso la storia di due Odilie: la prima devota e pia, la seconda giovane e bella. E infine, conclusione ideale di questa metafora, Gli occhi dell'imperatore, dove una contessa piemontese, un cavaliere-musico-poeta e l'imperatore Federico II, ormai prossimo alla morte, partecipano a un affascinante percorso di avventure e sentimenti, che è anche un intreccio di entusiasmo, rassegnazione e senso del destino.

      I dodici abati di Challant