Immensa costruzione ideologica e mitologica, in cui una grande congerie di dati è ordinata in modo da costituire una struttura ciclica della storia, l'opera di Spengler ebbe una ricezione imprevedibilmente ampia. Dall'introduzione di Stefano Zecchi: "Tutto ciò che passa è soltanto un simbolo, dice Spengler ricordando un verso del Faust, che ritorna come un leitmotiv wagneriano in "Il tramonto dell'Occidente". Ma anche, aggiunge, il movimento dell'esistere e del conoscere ha un significato se ha un valore simbolico. Spengler riabilita così i concetti di simbolo e destino che la cultura moderna ha deriso e avvilito, credendo di poterli sostituire con quelli di segno e progresso, più funzionali alla filosofia analitica e al controllo tecnico-scientifico dell'esistenza. Ma questo non significa che "Il tramonto dell'Occidente" possa essere letto come una tradizionale reazione allo spirito dell'Illuminismo, anche se proprio a questa interpretazione deve il suo grande successo".
Detlef Felken Libri




Ein Buch, das mein Leben verändert hat
- 497pagine
- 18 ore di lettura
Der Autor als Leser Der Autor als Leser - dieser einfache Grundgedanke stand am Ausgangspunkt der hier versammelten Beiträge. Rund 150 Autorinnen und Autoren des Verlages C. H. Beck beschreiben darin ihre persönlichen Erfahrungen mit Büchern. Nicht mit irgendwelchen Büchern indessen, sondern solchen, die ihr Leben verändert haben. Vom Kinderbuch und Wilhelm Busch bis zu Walter Benjamins „Ursprung des deutschen Trauerspiels“ oder Martin Heideggers „Sein und Zeit“, vom „Don Quijote“ des Cervantes bis zu den „Buddenbrooks“ von Thomas Mann, von Adalbert Stifters „Bunten Steinen“ bis zur „Suche nach der verlorenen Zeit“ des Marcel Proust, von Charles Dickens „David Copperfield“ und George Orwells „1984“ bis zu „Der Fremde“ von Albert Camus und José Saramagos „Stadt der Blinden“ - dieser Band lädt ein zu kurzweiligen Reisen in fremde Lesewelten, in denen man bekannten und unbekannten Büchern auf eine ganz eigene Weise begegnet. „Das Paradies habe ich mir immer als eine Art Bibliothek vorgestellt.“ Jorge Luis Borges Ausgezeichnet im Wettbewerb „Die schönsten deutschen Bücher 2007“ der Stiftung Buchkunst.